Il consenso bulgaro che finora poteva vantare il sindaco Veltroni crolla di fronte ai disagi che vivono quotidianamente i romani. Solo il 51,30% è infatti soddisfatto della qualità della vita nella Capitale e il 48,1% dei romani apprezza l’operato della giunta capitolina. A rivelarlo un sondaggio commissionato al Crm Group dal “Laboratorio per la città” di Pierluigi Borghini, responsabile nazionale industria di Forza Italia. Che mette in evidenza un altro dato importante: «Solo il 5,5% degli intervistati si dice molto soddisfatto della qualità della vita». Una percentuale molto bassa che descrive una città lontana anni luce da quella che Veltroni decanta. «Basti pensare» , spiegano gli esperti del Crm, «che nelle metropoli del centro nord la percentuale si aggira intorno al 16%, con picchi del 23. I valori registrati a Roma, invece, sono più assimilabili a quelli di Catanzaro o Cosenza».
Non solo. Le mille interviste realizzate rivelano che il 47% dei romani ritiene il traffico il principale tra problemi della città, seguito dal degrado urbano (17%), la criminalità (14,6%), l’immigrazione (13,4%), l’illuminazione (3,9%). «Abbiamo sentito sondaggi su un sindaco Uber Alles», commenta Borghini, «ma quando si fanno domande ai cittadini il risultato è questo: Roma si sente il palcoscenico di una politica che non sa dare risposte alla città».
Ma allora perchè il sindaco nei sondaggi pre elettorali riesce a raggiungere 1’80’%? Alla domanda risponde il coordinatore azzurro cittadino, Giampaolo Sodano. «Veltroni è una persona molto intelligente, un buon dirigente politico, preparato e capace di cogliere le tendenze. Ma soprattutto è bravo a far passare il messaggio che lui non è responsabile dei problemi della città. Traffico, decoro urbano, sicurezza sono problemi che non deve risolvere lui, ma riguardano solo la sua giunta, i suoi assessori, la sua maggioranza». Sodano ricorda che vent’anni fa Veltroni scrisse un pamphlet sul villaggio globale nel quale, come studioso, faceva una riflessione sulla trasformazione della società italiana verso la società della comunicazione. «Ebbene», sottolinea il coordinatore azzurro, «applicando quei ragionamenti alla sua carriera politica è riuscito a diventare un leader, la star di una fiction nel quale il cittadino si riconosce. Ma questo è un danno», ammonisce Sodano, «perchè di fatto fa fuggire i romani dalla realtà. Un esempio? Invece di parlare di buche parla dei pozzi che ha realizzato in Africa inducendo così i romani a focalizzare l’attenzione su altri problemi e a rassegnarsi su quelli che li interessano direttamente».
Ovviamente le osservazioni che Borghini, Sodano e Forza Italia rivolgono al sindaco e alla giunta non piacciono al centro sinistra. Che per bocca del coordinatore della maggioranza, Silvio Di Francia, bolla il sondaggio Crm come «fantasioso». «Borghini, dopo gli anni della sfortunata campagna elettorale contro Rutelli, riemerge alle cronache cittadine presentando un sondaggio che sembra l’imitazione (malfatta) dei numeri “taroceati” diffusi da Berlusconi in questi giorni», puntualizza ricordando che anche quando sfidò Rutelli, l’azzurro «parlò di sondaggi che lo vedevano in forte rimonta, quasi appaiato. Finì con una grande riconferma di Rutelli sindaco. Oggi ci riprova con numeri altrettanto fantasiosi. Sarà ancora una volta la realtà a smentirlo».