RADICALI ROMA

La provocazione di Pannella: “Basta figli o esploderemo”. Sul blog di Beppe Grillo

 

«Basta con lo tsunami natalista, serve una politica demografica di “rientro dolce”». Insomma, basta figli. Parole di Marco Pannella, pubblicate nel visitatissimo sito Internet del comico genovese Beppe Grillo.

L’ultima provocazione del leader radicale è semplice e parte dalla crisi energetica che l’Occidente sta attraversando in queste settimane. Consumiamo tanta energia perché siamo tanti, anzi troppi. Dunque, basta fare figli, basta con questo «moltiplicarsi bestiale e irresponsabile» voluto «dai poteri fondamentalisti clericali». Quello di Pannella è un attacco violento alle politiche familiari, al dogma della «difesa della famiglia» rilanciato dai partiti di destra e di sinistra. Secondo Pannella è un errore continuare a basare la politica sociale su quella “famiglia” che non è altro che «la riproduzione continua, intensificata e statalmente incentivata di bebè. Ma quale famiglia – scrive il leader della Rosa nel pugno – quali diritti sociali ed etici hanno i suoi “costitutori”? Stiamo per essere travolti se gli altri, i giovani, non sanno che la bomba demografica può scoppiare e distruggere tutto».

La risposta alle sue domande, la ricetta per uscire da questa crisi Pannella la nasconde tra le pieghe del suo affondo anti-famiglia, quando l’esponente radicale si rifà alle politiche di contenimento delle nascite in vigore in Cina. «Se il nazicomunismo cinese non avesse stabilito da generazioni di impedire nazisticamente le nascite, sterminando con la forza dello Stato feti e neonati, a che punto già non saremmo? ».

La pubblicazione della lettera sul sito web di Beppe Grillo non è passata inosservata. Già un’ora dopo era possibile leggere più di cento «commenti» alla provocazione di Pannella, la cui stragrande maggioranza era di forte condanna. Compresa anche la timida premessa del comico genovese, che evidentemente non condivide l’ultima idea di Pannella ma che ha preferito non infierire: «Se dipendeva da lui ci saremmo già estinti».