RADICALI ROMA

La Repubblica (ed.Roma) – Sos capitale sporca la raccolta dei rifiuti non sarà più solo Ama

di Anna Rita Cillis

Il Comune annuncia la fine del monopolio dell’azienda. “A contratto scaduto, servizio affidato anche ad altri soggetti”. E contro il caos immondizia, cassonetti interrati a Trastevere

Con la scadenza, a breve, del contratto di servizio con Ama, il sindaco Ignazio Marino apre a nuove possibilità. E annuncia, durante un incontro su “Roma dopo Mafia Capitale” organizzato dal Pd di Trastevere di essere «favorevole a scrivere nel nuovo contratto per la raccolta dei rifiuti che ci possa essere un affidamento in forma sperimentale anche ad altri soggetti», per testare «strumenti di raccolta diversi e più innovativi, così daremo una scossa a un sistema finora un po’ rigido». E per Trastevere, il chirurgo dem abbraccia l’idea del minisindaco del centro, Sabrina Alfonsi: «I cassonetti interrati sono un passo necessario e possibile per portare decoro al rione».

Possibile fine del monopolio Ama e sperimentazione dei cassonetti interrati. La rivoluzione rifiuti potrebbe partire da qui. Per ora idee che il sindaco Ignazio Marino affida a un parterre non istituzionale: l’incontro organizzato dal circolo Pd di Trastevere per parlare del post “Mafia capitale”. Un vis à vis con i residenti del cuore di Roma, che il primo cittadino trasforma in un contenitore di argomenti per allontanare l’ombra della criminalità dal Campidoglio. Un cammino che potrebbe partire, secondo il chirurgo dem, anche dal decentramento della spesa nei municipi, dal decoro,  dalla trasparenza. Eda quell’idea rivoluzionaria per la raccolta degli scarti. «A breve scadrà il contratto di servizio con Ama», dice infatti Marino, che aggiunge senza esitazioni: «Sono favorevole a scrivere nel nuovo contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti che ci possa essere un affidamento in forma sperimentale non solo ad Ama, ma anche ad altri soggetti per testare altri strumenti di raccolta diversi e più innovativi. Così daremo una scossa a un sistema finora un po’ rigido». E sull’immondizia a Trastevere, la presidente del municipio Sabrina Alfonsi, lancia un Sos e una proposta: «Questo è ancora oggi il rione con la più alta percentuale di raccolta differenziata, il 78%, ma ha un grosso problema: i rifiuti per strada, il rione è pieno. Trastevere vorrebbe avere, come Firenze, Padova e Bologna, i cassonetti interrati». Una proposta che il sindaco abbraccia con favore: «La strada dei cassonetti interrati può essere un passo da compiere in questo quartiere per portare quel decoro che Trastevere merita e deve avere». Ma Marino punta anche agli impianti pubblicitari, ai cinema chiusi per la crisi e al decentramento dei municipi che «devono avere un potere di spesa», almeno i più grandi. Sugli impianti pubblicitari, ad esempio, la sua idea è che «gli spazi con la scritta in ghisa Spqr   potrebbero essere trasformati in pannelli elettronici». E che la «quantità immensa di spazio occupata dagli impianti pubblicitari, circa 280mila metri quadrati, ha un ricavo di circa 15 milioni di euro all’anno», mentre Milano di metri quadrati occupati ne ha solo «80mila e incassa il doppio, circa 30 milioni all’anno». Questo significa, per il sindaco, «che la città svende un bene che appartiene alla comunità. È stato votato nel bilancio un nuovo piano regolatore che prevede una riduzione del 40% della metratura e un aumento del 150% dei costi  degli impianti». Nessuno sconto invece per gli albergatori della capitale, in questi giorni sul piede di guerra per l’aumento della tassa di soggiorno negli hotel a 5 stelle: «Per chi parte da New York o Parigi e prenota una suite a 800 euro a notte, non credo che il criterio con cui deciderà se venire o no sarà se deve pagare 803 euro o 810. Noi intanto avremo più soldi da investire nel decoro della città», spiega. E sui cinema annuncia «una mappatura delle sale chiuse negli ultimi anni», per capire come aiutarle «a riaprire, in particolare nelle periferie». Mentre sull’America di Trastevere Marino chiarisce che il suo impegno c’è, «ma i proprietari hanno scelto la strada dei tribunali e questo non posso contrastarlo». La mattinata si chiude con il chirurgo dem che annuncia come dal 21 aprile, per il Natale di Roma, i Fori imperiali avranno una nuova illuminazione. O meglio: l’avranno i Fori di Augusto, Nerva e Traiano mentre l’altra ala, il Foro romano, «resterà al buio» perché «di competenza del Mibact: una divisione che va superata perché non ha proprio senso».