RADICALI ROMA

La Repubblica (ed. Roma) – "Utilizziamo i rom per la differenziata" Proposta shock della Danese

L’assessore al Sociale: “Sono già bravi” Gelo dal Campidoglio. È polemica

di Mauro Favale

Non si guadagna consenso a parlare di rom. Per lo meno a parlarne in certi termini. Se ne dev’essere accorta Francesca Danese, assessore alle politiche sociali da poco più di un mese (ha sostituito Rita Cutini) , che ieri è stata subissata di critiche e sconfessata dal Campidoglio per la sua proposta («a titolo personale», ha subito precisato il Comune) di impiegare i nomadi nella raccolta dei rifiuti. Una posizione articolata, diffusa ieri ma espressa all’agenzia Dire una settimana fa, dopo la visita al centro di accoglienza “Best House Rom”, una struttura fatiscente e senza finestre in cui vivono 228 nomadi. In quell’occasione, Danese aveva illustrato la sua intenzione di coinvolgere i rom in un progetto di integrazione che tenga conto delle «loro competenze e abilità: loro sono molto bravi nel recuperare nei quartieri i rifiuti e i materiali in disuso. Sarebbe importante riuscire a dare la possibilità di fare un lavoro per la comunità e per la città di Roma, prendendo questi rifiuti e selezionandoli». L’obiettivo, per la Danese, è anche limitare il fenomeno dei roghi tossici che si sprigionano spesso dai campi rom: «Troviamo un modo per far sì che i rifiuti che loro riescono a raccogliere e differenziare – aveva aggiunto l’assessore – possano far nascere soluzioni che diano la possibilità di trovare anche un lavoro». Apriti cielo: dal centrodestra le è piovuta addosso una sequela di critiche. Da Pietro Di Paolo, Ncd alla Regione, che l’accusa di voler «legalizzare il rovistaggio» ad Alfio Marchini, consigliere capitolino, che legge la sua uscita come «l’ennesima figuraccia di Marino. Stiamo decisamente su Scherzi a parte». Per Dario Rossin, Fi, invece, «siamo arrivati all’assurdo di premiare chi provoca un danno alla società». E anche dal centrosinistra, Stefano Pedica, della direzione regionale del Pd, giudica gravi le parole dell’assessore: «Vuol dire non sapere come si gestisce una città basata sul rispetto delle regole». Dalla parte della Danese si schierano l’Opera Nomadi («Il suo è un progetto che noi presentammo per la prima volta nel 1990») e la consigliera pd Erica  Battaglia («La sua proposta è in linea con la Ue») il Campidoglio, invece, prende le distanze e convince l’assessore a una precisazione: «Le mie dichiarazioni non alludono a una delibera ma è doveroso immaginare percorsi di integrazione che valorizzino competenze e abilità e pretendano legalità. Per questo ho immaginato che si potessero combattere rovistaggio e roghi tossici anche costruendo filiere di recupero. Purtroppo per alcuni esponenti politici, il razzismo e l’attaccamento a costosi ghetti sono più forti della solidarietà».