RADICALI ROMA

La Repubblica.it Roma – Ostia, cancellate le concessioni delle spiagge domande in ritardo e no certificato antimafia

Il municipio X annulla il bando di giugno con cui erano state assegnati otto stabilimenti e due spiagge libere attrezzate

Azzerata la graduatoria per l’assegnazione delle spiagge di Ostia. Con una determinazione dirigenziale il X Municipio, all’indomani di un consiglio straordinario contro le infiltrazioni mafiose sul litorale, dà un colpo di spugna alla vecchia gestione degli arenili.

E annulla il bando dello scorso giugno con cui erano state assegnati otto stabilimenti e due spiagge libere attrezzate. Il nuovo dirigente dell’ufficio tecnico Paolo Cafaggi, sollecitato dal presidente Andrea Tassone (Pd) insieme all’avvocato Rodolfo Murra, ha individuato in quelle assegnazioni diverse irregolarità, come la mancata presentazione di certificati antimafia. Ma anche anomalie nella partecipazione al bando: è capitato, per esempio, che qualcuno abbia vinto consegnando la domanda dopo lo scadere dei termini.

Per questo Tassone ha deciso di annullare il bando e rifarlo da capo: una decisione mai presa dai suoi predecessori. Nessun amministratore locale aveva affrontato la questione spiagge e il risultato è stato lasciare gli arenili nelle mani di gruppi criminali. Così hanno dimostrato le inchieste della magistratura: i 51 arresti dello scorso luglio per associazione di stampo mafioso e quella guidata dal pubblico ministero Mario Palazzi che ha indagato l’ex capo dell’ufficio tecnico, Aldo Papalini, deus ex macchina di un sistema corrotto in cui le assegnazioni di lidi erano favori personali ad amici della mala.

Quando Andrea Tassone da capogruppo del Pd era all’opposizione, per tre giorni occupò l’aula consigliare perché l’esecutivo del Pdl non ne voleva sapere di affrontare la questione spiagge. Tanto che nel corso di una seduta della commissione trasparenza il consigliere Paolo Orneli chiese ad Aldo Papalini se avesse il sospetto di infiltrazioni della mala negli arenili: la sua risposta, rassicurante sul fatto che tutto era in regola, arrivò due mesi dopo una intercettazione di un incontro che si era svolto proprio nel suo ufficio e in cui al malavitoso Armando Spada, cugino del boss Carmine, garantiva un chiosco.

Dopo mesi di controlli il X Municipio ha accertato passaggi poco chiari che hanno portato all’annullamento del bando. Dodici le contestazioni: “dall’omessa o incompleta dichiarazione delle condanne penali subite e riportate” alla “non corrispondenza dell’oggetto sociale, rispetto alla tipologia dei servizi da affidare”. Ancora: “La violazione dell’obbligo di segretezza delle offerte, nonché della par condicio dei soggetti concorrenti” e “l’incongruenza dell’assegnazione dei punteggi”.