RADICALI ROMA

La Repubblica – La Macro-deriva ora gli artisti romani vogliono risposte "Che sarà del museo?"

Da Pirri a Kounellis, lettera alla Barca: “Fare chiarezza sul molo di Enel e il mancato bando sul direttore”

di  Sara Grattoggi

L’esasperazione è tale, fra gli artisti e i curatori romani, da non escludere un atto eclatante come un`occupazione lampo del Macro. Un gesto simbolico, già in animo a molti fra gli esponenti del panorama contemporaneo capitolino, a cui si potrebbe arrivare nel caso in cui il Comune non si decidesse a breve a fare chiarezza sulfuturo del doppio museo, senza guida da ormai otto mesi.

A chiedere spiegazioni all` assessore alla Cultura Flavia Barca, dopo le notizie trapelate nelle ultime settimane, è stata ormai il 25 marzo scorso la Consulta permanente per l`Arte contemporanea in una lettera con sette domande «rimaste per ora senza risposta». Mentre le voci hanno continuato a susseguirsi, dall`arrivo imminente di Francesco Bonami, direttore artistico di Enel Contemporanea-di cui resterebbe da definire con precisione il ruolo (direttore tout court spinto da Enel, già main sponsor del museo, o direttore ombra?) – all`uscita a sorpresa di Vittorio Sgarbi che, dopo un incontro con il sindaco, pochi giorni fa, si è detto “disponibilissimo ad accettare” un eventuale incarico al Macro.

In mancanza di risposte, la Consulta ha deciso di rendere pubblica la lettera a Barca, sottoscritta dal portavoce del Consiglio, Raffaele Gavarro e dai consiglieri Alfredo Pirri, Jannis Kounellis, Silvia Litardi, Davide Dormino, Laura Palmieri, in vista dell`incontro con l`assessore in programma proprio domani. Il mondo dell`arte contemporanea chiede, prima di tutto, cosa abbia indotto il Comune “a tornare indietro sulla decisione,
già resa pubblica, di nominare il futuro direttore del Macro attraverso un avviso pubblico”. E vuole poi chiarimenti sul ruolo che Enel avrebbe nel caso l`ipotesi Bonami, da mesi la più accreditata, diventasse realtà. “Qual è la tipologia di convenzione che il Comune intende stipulare con Enel? Quando avrà inizio e quale sarà la sua durata?”. “A quanto ammonta il contributo destinato da Enel al Macro? E quali benefits Enel riceverà
in cambio?” “Come sarà organizzata, e da chi, la programmazione culturale?”. Il timore che serpeggia fra gli artisti romani è quello di «una svendita del Macro a Enel». Oltre a un’ eventuale cambio di vocazione per il museo. In altre parole, ci si chiede se una gestione targata Enel stravolgerebbe “il carattere di galleria civica del museo”. Ci si domanda, poi, “in che modo, e da chi, sarà selezionato lo staff dei collaboratori. E come saranno organizzati i dipartimenti”. Ma soprattutto, in nome della “franchezza” chiesta e promessa dall`assessore Barca, si chiede se “della decisione di intrattenere un rapporto unico e totalizzante con un main sponsor, che rischia di trasformare un museo pubblico in un museo a gestione aziendale” sia stato “informato il consiglio comunale”. E se si intenda ( e come) “informare anche i cittadini”.

IL CASO

LA NOMINA
Gli artisti chiedono cosa abbia indotto il Comune “a tornare indietro sulla decisione di nominare il futuro direttore del Macro attraverso un avviso pubblico”

LA CONVENZIONE
Si domanda a Barca “che tipo di convenzione il Comune stipulerà con Enel”. E “quali benefit Enel avrà in cambio” del contributo destinato al Macro

LA PROGRAMMAZIONE
La Consulta chiede “come sarà organizzato, e da chi, il programma culturale” e se il Macro manterrà la funzione di galleria civica

IN CRISI
La terrazza del Macro di via Nizza. In basso, la sede di Testaccio e, sotto, l’ assessore Flavia Barca