RADICALI ROMA

la Repubblica – Radicali e architetti "No a Fendi all'Eur"

 

di Paolo Boccacci, ed. Roma, pag. 1 – Un’interrogazione al sindaco, una dura dichiarazione dell’Ordine degli architetti e una replica di Eur Spa. È polemica sul contratto con cui la Maison Fendi di Bemad Amault ha affittato il Palazzo della Civiltà italiana.

L’interrogazione è del consigliere radicale Riccardo Magi. «Il Colosseo Quadrato» afferma « è tra i simboli più importanti dell’architettura italiana e negli ultimi anni è stato al centro di diversi progetti istituzionali di valorizzazione culturale come l’Esposizione permanente del Made in Italy e il Museo dell’Audiovisivo. Chiedo al sindaco se fosse a conoscenza della trattativa tra Eur Spa e il gruppo francese e se non sia sbagliato concedere un patrimonio architettonico di tale pregio per questa finalità, peraltro ad una cifra notevolmente più bassa rispetto alla stima del valore locativo effettuata sull’edificio dall’Agenzia del Territorio e senza una gara ad evidenza pubblica».

Per l’Ordine degli architetti parla invece Orazio Campo: «Siamo contrari alla scelta di affidare alla Maison Fendi uno dei più importanti edifici storici del patrimonio dell’architettura razionalista italiana, soprattutto considerando l’oneroso investimento operato dal Ministero dei Beni Culturali per la sua riqualificazione per circa 40 milioni di euro di denaro pubblico».

Ribatte Eur Spa: «Si sta facendo confusione. Con riferimento alla valutazione di 4.680.000 di euro che l’Agenzia del Territorio nel 2007 attribuiva agli spazi del Palazzo della Civiltà Italiana, si deve sapere che la stipula della convenzione con la Fondazione Valore Italia per la realizzazione dell’Esposizione Permanente del Made in Italy e del Design Italiano prevedeva, due anni più tardi e cioè nel maggio 2009, un canone di locazione pari al milione e 400 mila euro, di cui 400 mila euro versati direttamente da Eur Spa come partecipante alla Convenzione. Così abbiamo ragionevolmente ritenuto di mettere a reddito un edificio, altrimenti oneroso, che rappresenta un asset del nostro patrimonio immobiliare, realizzando una valorizzazione importante che consente ad Eur Spa di conseguire un introito netto di 2.800.000 annui. Senza tralasciare il beneficio che una vetrina internazionale della moda sicuramente genererà nell’indotto commerciale dell’intero quartiere».