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La Repubblica Roma – Caos Pd, Melilli azzera la segreteria

Dopo lo scontro sulle liste per la Città metropolitana, il segretario regionale è sul punto di lasciare: “Non sono il vigile delle correnti”. I renziani convocano l`assemblea per la sfiducia. Bonaccorsi: “Non faccio la velina”. E Marchini aiuta il M5S a presentare le firme

L’ultima goccia è la modifica della lista Pd per la Città metropolitana, quella faticosamente partorita venerdì scorso, durante una direzione tesa, nel corso della quale, alla fine, la mediazione tra le correnti è stata trovata posizionando in testa all’elenco le donne ( comunque con scarsissime possibilità di venire elette) e, poi, gli uomini in ordine alfabetico. All`atto della presentazione, però, due donne sono assenti (Alessia Biocco e Chiara Cacciotti ) e vengono sostituite ( da Francesca Morelli e Annamaria PerMelli ). Al di là dei nomi, l`incidente è formale e del cambio ( approvato dal segretario Fabio Melilli) nessuno viene informato. A partire dalla presidente dell`assemblea, la renziana ( e avversaria di Melilli alle primarie) Lorenza Bonaccorsi. Che ieri, sollecitata su Facebook al suo compito di far rispettare le regole, così risponde: «È quello che sto facendo, non faccio la velina». Oltre le dichiarazioni, però, ci sono gli atti formali: nei prossimi giorni, proprio la Bonaccorsi convocherà un`assemblea regionale per discutere di Città metropolitana e degli ultimi screzi. Una riunione che, però, potrebbe diventare il campo in cui si giocherà la possibile sfiducia del segretario eletto a febbraio. Un nuovo terremoto per il Pd laziale, con lo stesso Melilli che, provando a giocare d`anticipo, al termine di una lunga giornata ha comunicato la sua decisione di azzerare la segreteria da poco nominata: «Nei prossimi giorni verificherò se esistono le condizioni perché io possa continuare a guidare il Partito regionale». Prima, si era  lasciato andare a uno sfogo sui social network: «Sono pronto a lasciare anche domattina, se ho sbagliato. Ma il problema, senza prenderci in giro, non sono le due donne che sono state inserite. Qualcuno deve prendersi le responsabilità delle furbizie e delle lunghe discussioni sui significati politici dell`ordine alfabetico». Infine, la stoccata ai suoi avversari: «Se al partito serve un vigile urbano delle correnti sono pronto a farmi da parte ( ci sto seriamente pensando )». Un`altra grana per Matteo Renzi, coinvolto in questo caos dalla lettera di una consigliera capitolina, Daniela Tiburzi che aveva denunciato «la modifica della lista ufficiale: un atto antidemocratico che viola di fatto le regole statutarie». Il premier si tiene ben lontano dalle vicende romane mentre il partito sembra sul punto di implodere nuovamente. E gli altri? Nella partita sulla Città metropolitana, ieri è stato il giorno di chiusura delle liste. Forza Italia ha presentato la sua: «Puntiamo almeno a 5-6 eletti ( su 24 consiglieri totali, ndr )», confessa Davide Bordoni, coordinatore romano che poi “chiede” il ruolo di vicesindaco: «Dev`essere espresso dall`opposizione». Per i berlusconiani, in pista ci sono anche due consiglieri capitolini, Cozzoli e Rossin. Per Ncd, invece, c`è Marco Pomarici, mentre Fabrizio Ghera è capolista di Fdi. Sul fotofinish arriva anche la lista dei 5 Stelle che, per il meccanismo della legge, rischiavano di restare fuori. A dare una mano ai grillini per la raccolta delle firme anche il radicale Riccardo Magi, il pd Fabrizio Panecaldo e il consigliere capitolino Alfio Marchini.

(m, fv.)

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