RADICALI ROMA

La Rosa nel pugno alla prova

Ce la farà la Rosa nel pugno a fare la sua Fiuggi 2 per ritrovare il senso della vita di coppia tra radicali e socialisti innanzitutto e poi anche con quei ds operaisti, ex cooperativisti e libertari che avevano scelto la via della coppia di fatto con Marco Pannella ed Enrico Boselli? Oppure prevarrà quel tanto di fatalismo che è nel carattere di Boselli e che gli fa considerare già abortito il progetto politico più frizzante, anche se deludente nei voti, delle ultime politiche?

 

 

 

 Il paradosso è che mentre sull’altro versante Alleanza Nazionale dovrebbe tornare a Fiuggi per ripensare da cima a fondo un nuovo corso, la Rosa nel Pugno ha visto riconosciuta nel primo atto politico e amministrativo del governo Prodi la sua spinta alla liberalizzazione e alla modernizzazione del mercato. Un successo di contenuto, messo in ombra proprio dalla crisi di dialogo tra la sua classe dirigente, per cui il Fiuggi 2 della RnP in assenza di controversia sulla piattaforma di idee e di valori dovrebbe essere soltanto una sorta di contratto postmatrimoniale per decidere chi, come, dove e quando.

 

 

 

 Ovviamente, a meno che non sia banalmente l’occasione per vedersi, nessuno può pensare seriamente a un congresso per questo, anche se Lanfranco Turci sostiene che la prima cosa da decidere è il funzionamento degli organismi dirigenti, cioè la grammatica della politica. Altrettanto ovviamente, nessuno può chiedere a Pannella di timbrare il cartellino degli organismi di vertice per avviare le sue battaglie. Qualcuna sarà anche ripetitiva ma la minoranza radicale è stata per decenni il sale della democrazia italiana e nessuno riuscirà a togliere al suo leader storico la caratteristica di one man show. Allora, se le battaglie e lo stile di Pannella (insieme al pragmatismo ministeriale di Emma Bonino) restano preziose, bisogna lasciare il talento, come direbbero i commentatori dei Mondiali, libero di esprimersi alla sua maniera. A tutto il resto, e c’è tanto da fare, possono pensare gli altri. Senza complessi di inferiorità.