RADICALI ROMA

La Voce Repubblicana – Se qualcuno ti ruba un diritto!

 

di Lanfranco Palazzolo, pag. 2 – Il Comune di Roma non ha ancora predisposto la distribuzione dei moduli per la raccolta delle firme sui referendum. Un mio amico è andato all’XI municipio di Roma, ma non ha trovato ancora nessun modulo. Lo ha detto alla “Voce” il segretario di Radicali Roma Paolo Izzo. 

Paolo Izzo, ieri avete messo in atto una manifestazione non autorizzata davanti al Viminale per sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte alla mancata distribuzione dei moduli per la raccolta delle firme sui referendum nelle segreterie comunali. Cosa sta succedendo?

“Sono settimane che siamo impegnati su questo fronte. Lo scorso 5 luglio abbiamo inviato una lettera al ministero dell’Interno affinché provvedesse almeno a dare notizia del fatto che nei comuni d’Italia è possibile firmare i dodici referendum radicali. Questa comunicazione non è stata data e spesso i Comuni hanno degli orari praticamente impossibili per le firme dei referendum”.

Allora cosa avete fatto?

“Siamo venuti qui al Viminale per chiedere pubblicamente che ogni comune possa consentire ai cittadini di firmare i referendum anche il fine settimana. E se questo non è possibile mettere a disposizione dei comitati promotori dei referendum degli autenticatori. Ricordo che i nostri Padri Costituenti hanno stabilito che quella dei referendum è la seconda scheda. Con questa scheda i cittadini hanno la possibilità di esprimere il loro parere su questioni che attengono la giustizia, la società e i diritti civili”.

Come vanno le cose al Comune di Roma?

“Al Comune di Roma è stato inviato un pacco di moduli per la raccolta delle firme e ci hanno assicurato che, entro il prossimo 29 luglio, finalmente tutti i municipi di Roma verranno dotati di questi moduli. Così i cittadini romani potranno recarsi alle sedi dei Municipi per firmare i nostri quesiti. Ma quello che chiediamo al Ministero dell’Interno è cosa fare sul fronte della democrazia diretta”.

Voi avete inviato i moduli al Comune o ai singoli municipi?

“Noi abbiamo inviato i moduli ai Comuni e questi, come da promessa, dovrebbero distribuirli ai singoli municipi. La manifestazione che abbiamo organizzato dimostra che non si può firmare nemmeno nei comuni. Ci sono zone d’Italia dove la macchina amministrativa non è stata messa in moto. Il tempo che abbiamo per raccogliere queste firme è poco e la gente non ha il tempo e lo spazio per potersi esprimere. Oggi tutti sanno tutto sul Kazakistan, ma non sanno nulla sui referendum. Adesso noi stiamo aspettando di vedere quello che accadrà a Roma il prossimo 29 luglio; cosa succederà dopo la promessa che ci è stata fatta dal Campidoglio. Oggi dobbiamo difendere il diritto di tutti i cittadini di firmare questi quesiti”.