RADICALI ROMA

Lavoro nero e caporalato: emergenza a Roma

Lavoro nero e caporalato, due fenomeni in crescita nella Capitale, che preoccupano non poco il sindaco Veltroni. Il primo cittadino, infatti, ha inviato una lettera al prefetto Serra sottolineando che “su 11mila ispezioni effettuate lo scorso anno nella nostra regione sono state ben 5200 le aziende non in regola; al loro interno sono stati censiti oltre 6300 lavoratori irregolari ai quali se ne aggiungono quasi tremila totalmente in nero”. Solo a Roma sono state “quasi duemila le aziende risultate non in regola e oltre 1500 i lavoratori in nero”.
Veltroni evidenzia che a questo fenomeno se ne aggiunge un altro, “antico e drammatico che pensavamo debellato”: il ‘caporalato’, che “colpisce soprattutto immigrati clandestini che pur lavorando rischiano anche il rimpatrio perché senza contratto”.
In tal senso per il sindaco “va, forse, immaginata e definita una via (anche in sede legislativa) per consentire loro di restare nel nostro Paese alla ricerca attiva di un’occupazione, in caso di denuncia dei propri sfruttatori”. Tutte le istituzioni “in collaborazione con le organizzazioni sindacali, le forze sociali e imprenditoriali, le associazioni di categoria, devono fare la loro parte”, considerando che “il lavoro non regolare può annidarsi anche nella catena di subappalti in cui si frammenta, a volte, una commessa pubblica”. Veltroni ha ricordato che “proprio sul contrasto a questo fenomeno così come nell’abbandono del sistema delle gare al massimo del ribasso è in piedi, da tempo, l’impegno attivo del Comune di Roma” e contemporaneamente “vanno colte al meglio tutte le opportunità di emersione delle situazioni in nero”. Per il sindaco la sfida “più grande e decisiva” è “costruire una cultura ampia della legalità nella quale far rientrare diritti fondamentali come la giusta retribuzione, la sicurezza sul lavoro, la possibilità di costruirsi una pensione” evitando di “rassegnarci all’idea che per qualcuno (soprattutto per le fasce più deboli ed emarginate e spesso per gli immigrati) non ci sia alcuna garanzia e che il lavoro non sia per tutti, come dovrebbe essere, un’occasione di realizzazione nel pieno riconoscimento dei diritti conquistati”.

Il prefetto, ha risposto al sindaco affermando di condividere le preoccupazioni del sindaco e sottolineando che i dati citati dallo stesso Veltroni sulle ispezioni effettuate (11 mila circa) “dimostrano che da tempo ci si e’ mossi nella direzione giusta”.
“Pur di fronte ad una normativa talvolta lacunosa, ma spesso confusa – dice il prefetto – dove la molteplicità delle competenze si sovrappone ingenerando duplicità di medesimi interventi, di fronte all’esiguità dei mezzi a disposizione, da anni si è cominciato a costruire un percorso che vede tutte le amministrazioni competenti coinvolte e partecipi per la ricerca di soluzioni concrete e condivise”.
Il prefetto ha aggiunto di aver già costituito dallo scorso mese di febbraio un “gruppo tecnico” con i responsabile di tutte le Istituzioni competenti in materia, con la Regione, e con la presenza dell’osservatorio comunale sugli appalti e l’assessorato per le politiche delle periferie, sviluppo locale e lavoro. “Il lavoro del gruppo – rileva il prefetto – va nella direzione di verificare e mettere a punto una serie di protocolli per disciplinare modalità diverse e più efficienti per lo svolgimento delle Ispezioni, da una parte”; dall’altra, nel contrastare proprio quei fenomeni evidenziati dal sindaco (ricorso al sistema di gare al massimo ribasso subappalti) “che favoriscono il ricorso al lavoro irregolare”.
“Lunedì prossimo – fa sapere il prefetto Serra – il gruppo si riunirà nuovamente per approvare una serie di misure già individuate che vedranno, a breve, il coinvolgimento anche delle organizzazioni sindacali, le forze sociali imprenditoriali, le associazioni di categoria. È mia intenzione – dice ancora Serra – organizzare un incontro, che coinvolga tali Organizzazioni e i massimi vertici delle Istituzioni impegnate nel settore”, al quale il prefetto ha invitato anche il sindaco.
“Sono certo – conclude il prefetto di Roma – che l’impegno comune è l’unica arma vincente nei confronti di questa difficile battaglia”.