“Al di là dell’infelice titolo ‘Il lavoro nobilita il quartiere’ che richiama infauste espressioni di un tempo andato, è corretta l’idea di trovare strumenti di sviluppo economico per quei territori colpiti dal disagio socioeconomico e aggrediti dalle cosche mafiose, ancor più alla luce degli effetti della pandemia. Peccato che lo strumento scelto, cioè la concessione di immobili gratuiti per 24 mesi ad attività imprenditoriali, sia privo di una strategia a lungo termine” così in una nota Leone Barilli, segretario di Radicali Roma.
“La delegata alle periferie Federica Angeli inquadra questa iniziativa come strumento di lotta alla mafia, e anche su questo aspetto concordiamo, ma il primo vero strumento per combattere la mafia è la legalizzazione della cannabis, che sottrarrebbe miliardi di risorse alla criminalità organizzata. Risorse che inquinano il tessuto economico della Capitale infiltrandosi nei più svariati ambiti del commercio e del turismo. Per sostituire l’attuale welfare criminale e rilanciare l’economia dei territori più depressi lo strumento più adatto è la costituzione delle Zone Franche Urbane: uno strumento strutturale di lungo termine che prevede per le piccole e medie imprese l’esenzione dalle imposte sui redditi, l’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive, l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili e l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente per i primi cinque anni di attività. Le Zone Franche Urbane sono uno strumento che ribalta il tradizionale approccio top-down delle politiche di sviluppo economico dando protagonismo agli enti locali che ne diventano i soggetti promotori. Ma le ZFU da sole non bastano: servono interventi di rigenerazione urbana e infrastrutturali per attuare vere politiche di riscatto dei quartieri più fragili”.