In attesa dell’ufficializzazione (domani) della candidatura di Enrico Letta alla guida del futuro Partito democratico — anticipata in un colloquio con il Corriere della Sera — piovono i commenti sulla sua partecipazione alla corsa del 14 ottobre.
Una doccia fredda arriva dai compagni di partito del gruppo di Bruxelles: «Dei dieci eurodeputati della Margherita — fa sapere infatti il capo delegazione Lapo Pistelli — nove sono per il sostegno al ticket Veltroni-Franceschini. Li riteniamo rappresentativi dello spirito e dell’orizzonte progettuale del Pd». Per Nello Formisano, capogruppo al Senato dell’Italia dei valori, invece «la pluralità di concorrenti rende molto più serio il percorso iniziato da questo nuovo soggetto politico. Il nostro interesse aumenta». Mentre per Marco Follini, fuoriuscito Udc e poi fondatore dell’ Italia di mezzo, «Letta ha dato voce a quella generazione che non è stata sessantottina. Per il Pd i conti con quella generazione saranno decisivi».
Ma anche dall’opposizione non mancano gli interventi. Come quello di Francesco Giro, deputato e coordinatore per il Lazio di Forza Italia, che usa l’occasione per attaccare Veltroni: «Con la scontata discesa in campo di Letta, il sindaco di Roma non avrà sul suo nome l’atteso plebiscito al quale aspirava. Inoltre, ora Veltroni sarà costretto a sciogliere il nodo del doppio incarico (primo cittadino e candidato leader del Pd, ndr)».
Nella maggioranza, comunque, fa discutere anche un altro ipotetico sfidante nella gara di ottobre: Marco Pannella. La posizione già espressa dalla Margherita viene presa anche dai Ds: «Le regole sono chiare — dice il coordinatore, Maurizio Migliavacca —. Partecipano alle primarie coloro che abbiano aderito al progetto del Pd». Continua Marina Sereni (ds e vicepresidente dell’Ulivo alla Camera) : «Non mi pare che fino ad oggi Pannella e i Radicali si siano mossi in una direzione coerente con la costruzione di un grande partito riformatore del centrosinistra». E anche il senatore Enrico Morando sottolinea: «È una boutade, oppure un’iniziativa politica? Nel secondo caso, assisteremmo a un fatto di estrema rilevanza: se i compagni della Rosa nel pugno scelgono di impegnarsi per il Pd e candidano Pannella o chiunque altro alla sua segreteria, lo considero un fatto molto positivo».
Infine, prende la parola anche un altro concorrente del 14 ottobre, Mario Adinolfi: «Bene Letta: non gli faremo sconti, ma arricchirà le primarie. E bene anche Pannella, spero che mi inviti a un confronto con lui, magari a Radio Radicale».