RADICALI ROMA

Lettere al direttore

Nelle lacerazioni politiche c’è sofferenza, rabbia, passione. Può capitare di perdere la proporzione delle cose e delle paro­le. Nella tradizione radicale, la rottura fra Ernesto Rossi e Mario Panunzio, ad esempio, as­sunse negli anni Sessanta a tratti (soprattut­to a casa Carandini) aspetti e toni perfino più aspri di quella fra Pannella e Capezzone. A un certo punto Nina Ruffini scrisse a Rossi: “… Ernesto, quanti morti nel cimitero degli affet­ti. ..”. Poi consumatasi la separazione, il mondo del Mondo ritrovò compostezza, la straor­dinaria vicenda di quella che era stata l’ami­cizia è la collaborazione di Rossi con Pannun­zio rimase intatto. Molto dolore, certo, ma sen­za cattiverie, senza vittimismi: come si addice a uomini non volgari E anche Pannella e Capezzone malgrado tutto sono tali e devono continuare a esserlo.