La risoluzione dell’Onu sulla moratoria della pena di morte rappresenta sicuramente un successo della politica estera di questo governo, che ha avuto il merito di lasciarsi coinvolgere nella caparbia, quasi utopistica richiesta dei Radicali, di Marco Pannella di affrontare il tragico problema delle esecuzioni capitali nel mondo da una diversa angolazione, considerato che chiederne l’abolizione era ed è ancora al momento impresa da tutti considerata come impossibile. L’approccio si è avvalso di tre componenti essenziali: la forza ideale delle Idee, la tenacia di chi sperando scopre che si può e che ,se si può, si devono realizzare,infine il saper essere, forti di un’utopia.anche realisti. Qualcuno ha già definito tale atteggiamento l’applicazione di un metodo intelligente e astuto di “alta diplomazia”, consistente nel non chiedere subito ciò che si sa di non poter ottenere,ma di puntare a realizzare quel minimo di concreto, che permetta di affrontare successivamente il problema da posizioni di maggior forza. Una nuova consapevolezza, l’avvenuta interiorizzazione di un quesito così complesso e drammatico fra la gente, dei suoi Capi di Stato e dei suoi rappresentanti, quindi un più allargato consenso generale, possono diventare carta vincente e risolutiva. È il classico piedino, infilato ad impedire che la porta venga definitivamente chiusa, per dopo poterla spalancare. È il metodo democratico dell’informazione, della persuasione, del saper aspettare la crescita altrui, dal punto di vista culturale, oltrechè della sensibilità umana! Onore dunque all’Italia, a Prodi e D’Alema, ad Emma Bonino e alla lungimiranza e cocciutaggine di un certo Marco Pannella. Lo si dica con sincerità: merito suo, soprattutto, se oggi possiamo sentirci orgogliosi ( almeno per una volta, visti i tempi che corrono) di essere Italiani!
NOTE