Verso i radicali, e in particolare nei confronti della nova creatura rappresentata dalla rosa nel pugno, si percepisce nel centro sinistra un eccesso di fastidio, una reattività che a volte diventa vera e propria suscettibilità morbosa. Perché protestare teatralmente, come ha fatto Clemente Mastella abbandonando il vertice dell’Unione, per la presenza di Emma Bonino? E perché tanta acredine nei confronti di Enrico Boselli e delle Sdi, prima considerati alleati affidabili e, dopo l’alleanza con Pannella, guardati in cagnesco? Ieri Emma Bonino ha dovuto alzare la voce per una maggiore trasparenza nei contenuti programmatici, dai Pacs alla scuola privata. Ma, anche se i perplessi dell’Unione dicono di temere un di più di anticlericalismo che metterebbe la coalizione in difficoltà con il mondo cattolico, il sospetto è che i radicali portino nel centrosinistra quel surplus di liberalismo (la chiamano “l’agenda Giavazzi”) di cui l’attuale opposizione ha vitale bisogno: il che spiegherebbe il perché di tanta ostilità.