RADICALI ROMA

"Ma come ti è venuto in mente di dare le pari opportunità a Gigli"

Apprendiamo, con grande incredulità sicuramente delle donne, che a rappresentare le nostre istanze i nostri problemi in Provincia sarà l’assessore al bilancio.
Man mano poi che si scorre l’articolo con l’ intervista a chi ci dovrebbe rappresentare, ci rendiamo conto riga dopo riga che non poteva essere fatta scelta migliore poiché Lui ci ascolterà si, ma preferisce in minigonna, e l’altra condizione è che non chiediamo soldi perché non ci sono più.

Ma l’interrogativo che ci poniamo, da rivolgere certamente al Presidente della Provincia Mazzoli, è come abbia potuto pensare ad una delega prettamente di interesse delle donne, darla a Gigli?
Non aveva forse già un’ampia rappresentanza all’interno di questa giunta provinciale? O necessitava ancora di qualche aggiustamento.
Quali sono stati i criteri della scelta caduta su Gigli? Forse per la “ sensibilità che ha verso le donne” come lui dice “chi mi conosce lo sa”.

La verità e l’errore di fondo, caro presidente, è di non aver messo una donna, l’unica che siede al consiglio provinciale, in giunta anche prevedendo proprio questa importante delega, si intuisce bene che gli interessi per i vari equilibri politici e di stabilità erano altri.

Caro presidente non bastano le umiliazioni che in questi ultimi tempi ci sono state inflitte da questo governo di centro-destra e non solo, con il contributo attivo della chiesa rappresentata dal Cardinale Ruini, sulla fecondazione assistita, sui pacs e per ultimo la sospensione della ricerca sulla pillola RU486 dal ministro Storace.

E’ evidente la volontà di questi signori farci retrocedere rispetto alle conquiste ottenute dai movimenti delle donne in 30 anni di lotte, ricordo che molto lo abbiamo ottenuto avendo anche delle rappresentanti al posto giusto dove si può contare, creare opinione, fare politica attiva e di rappresentare le esigenze e le priorità.

Crediamo perciò, che gli interessi a tutto campo delle donne debbano essere rappresentante da donne, per il motivo semplice che vivono sulla pelle i problemi o comunque riescono a recepirli meglio, poiché parte di una condizione vissuta nella società.

Ti chiediamo caro presidente di rivedere questa anomalia, crediamo e speriamo l’unica in Italia, e ripristinare i giusti ruoli affidando questa importante delega ad una donna all’interno della Amministrazione provinciale che si può e si deve intrecciare con il lavoro, la formazione, i servizi sociali, i diritti per le pari opportunità.

per Il Coordinamento Donne CGIL Viterbo
Miranda Perinelli