RADICALI ROMA

Ma torna a farsi vivo chi chiede di riaprire le case di tolleranza.

Legalizzazione e regolamentazione. Questa la proposta di alcune forze politiche che, Radicali e An, in testa, danno al problema della prostituzione e all’ipotesi dell’istallazione di telecamere nelle strade a luci rosse da utilizzare come deterrente. “ La soluzione prospettata dal comitato per l’ordine e la sicurezza è ingiusta e inutile perché va contro ogni logica in termini di privacy”. Ad affermarlo il consigliere comunale Fabio Sabatani Schiuma. “ La piaga della prostituzione in strada non è altro che la punta dell’iceberg di un fenomeno molto diffuso che va affrontato regolamentandolo. A tal fine, andrebbe abolita la legge Merlin e riaprire le case di tolleranza. Chiedo nuovamente all’amministrazione comunale – afferma l’esponente di An- di riconsiderare la possibilità di attrezzare un’area verde esterna al centro abitato e di organizzarla a parco del sesso dove chi vuole può esercitare uno dei mestieri più antichi del mondo, senza la paura di incappare in sanzioni visto che la prostituzione non è un reato, il tutto a vantaggio di una città meno degradata”.

Concordano i Radicali Italiani schierati apertamente contro il proibizionismo: “l’unica alternativa da seguire – afferma Massimiliano Iervolino, segretario della sezione romana- è la legalizzazione della prostituzione come unico modo per governare tale fenomeno che al momento e’ gestito dalla criminalità. Una proposta praticabile – suggerisce – sono gli eros center o le zone limitate, ovviamente vietando lo sfruttamento coatto, dove l’attività delle prostitute non recano disturbo. La lotta alla prostituzione coatta può essere vinta solo attraverso la legalizzazione di quella volontaria che va intesa come una prestazione professionale come tante altre”. Soddisfatti invece per le modalità con cui il Comune di Roma e la Prefettura hanno prospettato di affrontare il problema i giovani di Forza Italia. “Le nostre numerose denunce – spiega Giancarlo Miele – cui sono seguite le proteste dei cittadini di varie zone della Capitale erano dovute alla preoccupante indifferenza che avvolgeva fino a pochi giorni fa la prostituzione minorile che si è pericolosamente diffusa nelle nostre città. Siamo convinti che già con un intransigente applicazione dell’articolo 600-bis del Codice penale e con la successiva istallazione di telecamere fisse si possa ridurre di molto questo vergognoso fenomeno”.