RADICALI ROMA

Magi (Radicali): Ostia, in commissione non usare il contagocce per ristabilire legalita' e diritti.

Sul problema Lungomuro ci sia azione concreta e decisa della giunta e dell’assemblea capitolina. Provvedimento annunciato dal X Municipio con apertura di due scale ai lati del pontile di piazza Ravennati insufficiente a rispondere alla richiesta di legalità e fruibilità del mare dei cittadini romani. Le norme ci sono è ora di iniziare a farle rispettare.
Finalmente dopo 25 anni dall’ordinanza che chiese l’apertura dei 12 varchi nel lungomare – varchi mai aperti o richiusi nel corso degli anni successivi – a seguito della nostra mobilitazione dei mesi scorsi, del nostro esposto alla Procura della Repubblica dell’ottobre scorso e dell’inchiesta che ne è nata, si è risvegliata l’attenzione delle istituzioni oltre che dei media sulla incredibile illegalità del “lungomuro” di Ostia.
Purtroppo il provvedimento annunciato dal X Municipio con apertura di due scale ai lati del pontile di piazza Ravennati è insufficiente a rispondere alla richiesta di legalità e fruibilità del mare dei cittadini romani. E’ necessaria un’azione decisa e concreta della Giunta e dell’Assemblea Capitolina. Le norme ci sono è ora di iniziare a farle rispettare.
Nel corso della seduta odierna della commissione Ambiente ho ribadito gli aspetti di illegalità rispetto alla legge nazionale, alle ordinanze del sindaco che ogni anno fissano la stagione balneare, al Codice della Navigazione.
Rispetto a questo scenario che rischia di mostrare ancora nella imminente stagione estiva il mare della Capitale un mare in gabbia.
In prospettivo c’è l’obiettivo di un nuovo “Piano di utilizzo degli arenili” che miri anche a riequilibrare la percentuale di spiaggia pubblica e in concessione. Nel frattempo come Radicali Roma abbiamo anche inviato alla Commissione europea una denuncia per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein sulla messa a gara delle concessioni. Non è possibile alcuna vera riqualificazione del litorale di Ostia che non parta dalla garanzia di fruibilità del mare da parte dei cittadini, dal ristabilire un minimo di legalità, di concorrenza e trasparenza.