RADICALI ROMA

Magi (Radicali), perché mi candido nella Lista Civica per Marino Sindaco

 

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma

Nei giorni scorsi abbiamo avviato un dialogo con il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino a partire dal suo sostegno ai referendum cittadini di ROMA LIBERA TUTTI che egli stesso ha sottoscritto contribuendo al deposito dei quesiti che avverrà nei prossimi giorni. Marino conosce l’attività politica radicale a Roma negli ultimi anni e ne apprezza il metodo e i temi. Dalla conquista dell’Anagrafe pubblica degli Eletti e dei Nominati – l’unico strumento di trasparenza delle istituzioni comunali realizzato negli ultimi anni -, all’attivazione di 20 mila romani con le delibere di iniziativa popolare che hanno inserito nel dibattito cittadino il tema dei diritti e del rispetto delle scelte di vita (riconoscimento delle unioni civili e registro comunale dei testamenti biologici), al sindacato ispettivo attraverso le interrogazioni popolari sull’oscura gestione del debito pubblico cittadino, sulle ordinanze sindacali in materia di sicurezza, sulle esenzioni delle imposte comunali, sull’uso del patrimonio immobiliare comunale.

Su questa base Ignazio Marino mi ha proposto la candidatura all’interno della LISTA CIVICA per il comune di Roma.

Ho accettato la candidatura per valorizzare e rendere ancora più efficace l’iniziativa referendaria di Roma Libera Tutti nella convinzione che sia ancora tutto da fare a Roma per renderla una capitale dei diritti di partecipazione dei cittadini nel senso di effettivo esercizio dei diritti civili e politici.

Per potermi dedicare a una campagna elettorale impegnativa e consentire che l’associazione prosegua in modo efficace anche le tante altre iniziative in corso, ho rimesso le mie dimissioni dalla carica di segretario dell’associazione RADICALI ROMA nelle mani del presidente della stessa.

Sono Radicale, il che vuol dire, come ha ricordato di recente Emma Bonino, un “estremista” del diritto, della legalità e della trasparenza. E su questo la coalizione in cui mi candido ha bisogno di una immediata discontinuità rispetto alla vita condivisa dalla partitocrazia romana in questi anni. Sono convinto che anche per questo la mia candidatura possa essere colta dai radicali e dalle migliaia di romani che abbiamo incontrato in questi anni ai tavoli come un’altra occasione di lotta politica.