RADICALI ROMA

Manovra&Comuni, una miriade di buone occasioni

Lo sblocco dell’addizionale Irpef, la tassa di scopo o la compartecipazione dinamica all’imposta sul reddito delle persone fisiche. E poi la politica dei “saldi” piuttosto che dei “tetti”, l’autonomia sulle funzioni catastali o i “risarcimenti” degli oneri per la rimozione dei manifesti abusivi. Nello sfibrante tiro alla fune dei mesi scorsi tra governo e città sui contenuti della Finanziaria, l’Associazione nazionale dei comuni è riuscita a dare parecchi “strattoni” vincenti. Tra i punti segnati dai sindaci nella mediazione con Padoa-Schioppa, c’è innanzitutto la drastica riduzione del saldo sul groppone delle municipalità, diminuito di quasi 1miliardo fino a 1.994milioni. E poi come non ricordare l’abolizione del tetto del 2,6% sullo stock di debito o il passaggio dal 12 al 15% per la quota di disavanzo consentito. O ancora l’esclusione dei comuni sotto i 5mila abitanti dal Patto di stabilità interno. E l’elenco potrebbe proseguire.

Vincoli e opportunità. La Legge di Bilancio 2007 contiene tantissime novità per i primi cittadini alle prese con la necessità di far quadrare i bilanci e con l’esigenza di contenere le spese per il risanamento del sistema Italia. Tra i benefici ci sono nuove leve impositive e possibilità di potenziare quelle già esistenti: una sorta di antipasto del federalismo fiscale che tutti predicano come una manna dal cielo. L’Anci Lazio ha affrontato il tema in un convegno-dibattito utile agli amministratori locali per chiarirsi un po’ le idee. Impossibile citare tutte le novità, ma ecco le principali, quelle di cui si è più discusso.

ADDIZIONALE IRPEF, SBLOCCATO IL TETTO
La Finanziaria consente ai Comuni di variare l’aliquota facoltativa dell’addizionale Irpef fino a un massimo dello 0,8%, laddove nel 1998 il tetto massimo era stato fissato a 0,5 punti. Il versamento da parte dei contribuenti dovrà essere effettuato, in acconto e a saldo, assieme al saldo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Tale acconto è stabilito nella misura del 30% dell’importo ottenuto applicando l’aliquota all’imponibile Irpef dell’anno fiscale precedente. Dall’introduzione dell’acconto del 30 per cento dell’addizionale comunale deriverà un aumento del gettito per i Comuni, in termini di cassa, di 500 milioni di euro. Il maxiemendamento dà la possibilità ai Comuni di disporre esenzioni per le fasce deboli di reddito. Ma dal convegno Anci Lazio arriva una precisazione. “Comunque l’addizionale comunale non è dovuta se non si è soggetti a prelievo Irpef a livello nazionale”, dice Francesca Proia, che introduce i temi del convegno di fronte al presidente Francesco Chiucchiurlotto e ad Anton Angelo Casula, sottosegretario all’Economia con delega agli Enti locali. Giusto per citare il caso del Comune di Roma, proprio quest’anno il bilancio prevede l’incremento dell’addizionale dallo 0,2 allo 0,5%. Con 113 mln di euro di entrate aggiuntive e un impatto per famiglia media di 105 euro annui.

TASSA DI SCOPO, UN NUOVO STRUMENTO
I commi da 145 a 151 della Manovra prevedono la possibilità per i sindaci di istituire un’imposta di scopo a parziale copertura del costo di realizzazione di opere pubbliche. L’imposta dovrà essere destinata esclusivamente alla copertura, per una percentuale non superiore al 30%, del costo di specifiche realizzazioni pubbliche e infrastrutturali. L’imposta può valere al massimo lo 0,5 per mille della base imponibile Ici e non potrà avere una durata superiore a cinque anni per ciascuna opera. Si è calcolato che da questa disposizione deriveranno delle entrate per i Comuni pari a circa 942 milioni di euro. Nella sua Finanziaria, il Comune di Roma ha deciso di aspettare ad applicarla. Secondo l’assessore Causi, infatti, “è uno strumento interessante ma da studiare attentamente, con la partecipazione dei cittadini”.

COMPARTECIPAZIONE DINAMICA ALL’IRPEF
Con grande soddisfazione l’Anci accoglie la possibilità per le città di partecipare del gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, con un’aliquota pari al 0,69%; quest’ultima è applicata al gettito del penultimo anno precedente l’esercizio di riferimento. Da una proiezione Anci sul gettito totale dell’Irpef al 2004, la compartecipazione allo 0,69 equivale circa a 3miliardi e 850milioni di euro per il 2007. Per il 2009 l’aliquota salirà allo 0,75% e l’ammontare della compartecipazione sarà di circa 4 miliardi e 200 milioni di euro. La ripartizione dell’incremento del gettito compartecipato sarà effettuata nel 2008 solo a favore dei comuni che nel 2006 hanno rispettato il patto di stabilità.

ALLE CITTA’ LE FUNZIONI CATASTALI
Tra le decine di novità in Finanziaria, spicca la delega delle funzioni catastali alle città. Il comma 195 prevede che dal primo novembre i sindaci esercitino direttamente tali prerogative. L’Anci l’ha spuntata sulla possibilità di estenderle, a partire dallo stesso termine, anche ai comuni non capoluogo di provincia. E’ stata inoltre esclusa al Senato la possibilità di esercitare le funzioni catastali affidandole a società private, pubbliche o miste pubblico-private, al fine di evitare maggiori oneri per la finanza pubblica. Si tratta di una misura importante nell’ottica della rivalutazione dei valori catastali e, quindi, del calcolo dell’imponibile Ici.