RADICALI ROMA

Marco Pannella: la proposta per "la Rosa nel Pugno"

Intervenendo a Radio Radicale sulla situazione della Rosa nel Pugno, Marco Pannella ha tra l’altro dichiarato: In primo luogo, una questione marginale (che -però- sapevo avrebbe comprensibilmente assunto aspetti politici). Daniele Capezzone era in mattinata a Tivoli, e gli avevo suggerito di chiedere a Quadrana se per loro fosse possibile e gradito (non avendo io potuto, tra l’altro, conoscere molto dell’esecutivo Sdi, che era stato -secondo loro tradizione- a porte chiusissime, e le cui conclusioni sono state salutate da Ottaviano Del Turco, che si è detto “molto contento” degli esiti, proprio come l’assessore Iossa ed altri che avevano preso posizioni fortissimamente polemiche e contrarie nei confronti della Rosa nel pugno e dei radicali) che io parlassi oggi, domenica, a metà mattina, non volendo cioè prendere la parola a ridosso di Enrico Boselli e degli interventi finali.

 

Quadrana ha detto di essere d’accordo. Poi, alle 17.52 di ieri, ricevo una telefonata di Quadrana che mi dice: “Vieni stasera, ti aspettiamo”. Quasi non ci credevo. “Come? -ho risposto- Daniele te lo ha chiesto e tu gli hai detto di sì…”. Lui, Quadrana, mi ha detto di essere stato frastornato mentre Daniele gli parlava, perché c’erano molti compagni intorno a lui, e di essersi forse sbagliato…. Eppure, proprio Gianluca Quadrana sa bene con quali argomenti lui stesso avesse auspicato giorni addietro -nella sede di Torre Argentina- che io andassi al loro Congresso…

 

 

Adesso arriviamo al dunque. Io sono rimasto nella situazione nella quale ritenevo e ritengo che la Rosa nel pugno sia già un partito, un soggetto costituito, un soggetto che ha regole (e un soggetto approvato e plebiscitato da due congressi). Non un vago progetto (magari di 280 pagine…): ma con l’adozione di un simbolo, i poteri degli organi ben stabiliti e fissati. Da una parte, la segreteria nazionale (con pieni poteri legati all’unanimità dei membri: e, tra l’altro, non abbiamo mai capito perché la FGS non ne facesse parte…Mi è stato detto: “Ci hanno fatto fuori”. E tutti possono dare atto che Daniele ripeteva sempre: “ Sdi, Associazione Coscioni, Radicali italiani e -appunto- FGS. Io lo prendevo anche un po’ in giro per questo, ma ne apprezzavo l’intenzione, il significato politico). E dall’altra parte, una Direzione. Noi radicali, siamo riusciti (ancorché ci fosse una grandissima resistenza a che potessero essere conosciuti i lavori della segreteria) a dare un carattere aperto alla nostra vita. Ho chiesto almeno che fossero registrati i nostri lavori: Roberto Villetti ci ha risposto che questo apparteneva alla storia comunista. Noi abbiamo risposto che questo corrispondeva alla storia (anche socialista, profondissimamente libertaria e democratica), del movimento radicale dal 1962. E’, per così dire, un fatto di “glasznost” anche nei confronti dei compagni, degli iscritti e di tutti i cittadini,

 

 

Siamo così riusciti a dare un connotato alla campagna elettorale, facendo così anche esplodere un elemento di novità della Rosa nel pugno. E tra l’altro, anche nella suddivisione delle candidature e dei possibili eletti, quando abbiamo appreso che lo Sdi avrebbe candidato ed eletto solo esponenti Sdi, se anche noi avessimo ragionato nello stesso modo, si sarebbe trattato solo di un’elezione di apparati. Per questo, sui nostri 9 eletti, il 25%, due di loro, non sono radicali. Così come noi abbiamo voluto che Lanfranco Turci e Biagio de Giovanni entrassero nella segreteria della RNP; e noi abbiamo voluto che, con il capogruppo Villetti, il vicecapogruppo fosse Turci, senza cioè una presenza radicale. E quindi, ecco un’immagine nuova, e l’arrivo di nuovi elettori, proprio perché abbiamo insistito sul carattere concretamente (direi quasi scandalosamente) aperto della Rosa nel pugno (risultato ottenuto anche allargando la Direzione non ai soli “apparati” radicali e sdi).

 

 

Poi, alle amministrative, dinanzi alle difficoltà di quella prova, Emma Bonino, Daniele Capezzone e Marco Cappato decisero di impegnarsi direttamente, come capilista (io e Rita Bernardini ed altri compagni radicali non abbiamo potuto farlo, perché non godiamo, a causa delle nostre disobbedienza civili, del diritto di elettorato passivo alle elezioni amministrative). E sapevamo anche che il nostro impegno avrebbe determinato l’elezione esclusivamente di eletti dello Sdi (e si è trattato di 272 eletti). Tra l’altro, Mosca ha avuto il cattivo gusto di ricordare alcuni fatti come il festeggiamento dell’elezione di Quadrana a Roma: il centro di Roma era tappezzato da manifesti che annunciavano la “festa degli eletti della Rosa nel pugno”, ma senza una sola partecipazione e menzione dei radicali o di Emma Bonino!

 

 

Bene, detto questo, vorrei dire qual è la mia posizione.

 

48 ore prima della riunione dell’esecutivo socialista e della direzione radicale, abbiamo avuto uno scambio di sms con Enrico (con amicizia, credo autentica). Ed Enrico mi comunicava che la nostra richiesta di riattivare il funzionamento statutario della Rosa nel pugno e la vita di partito (che era stata messa in mora), e quindi la riunione della segreteria, era finalmente accettata (e così, abbiamo per il prossimo week-end, mi pare sabato, la convocazione della nostra segreteria -per un giorno intero-, per poi procedere alla convocazione della Direzione).

 

 

A questo punto, vengono le decisioni dell’esecutivo Sdi. Dunque, il partito Rosa nel pugno -apprendiamo- nascerebbe solo nel 2009, alla vigilia delle elezioni europee! E intanto, inizierebbe una fase di costruzione -da settembre- del carattere federale, federativo, federalista di questo soggetto, di questo futuro partito del 2009 (tre anni, non faccio commenti!).

 

 

Nel merito, c’è un documento di febbraio del Comitato nazionale di Radicali italiani (anch’io avevo fatto una proposta del genere) che auspicava un carattere anche federale del soggetto. Quindi, nessuna obiezione se segreteria e direzione approvassero alcune prefigurazioni del genere (del resto, anche il Partito Radicale Transnazionale vive nel concorso e nella convivenza di Nessuno Tocchi Caino, Non c’è pace senza giustizia, Radicali italiani, Associazione Coscioni, Era, ed altri soggetti).

 

 

Poi, c’è stata una proposta di Ottaviano del Turco: e non parlo certo della “cabina di regia” affidata agli under 40, proposta che anche Quadrana e Mosca hanno definito una sciocchezza…Tra l’altro, noi avremmo un “problema”: da Emma Bonino, a Segretari nazionali a Presidenti dei Gruppi parlamentari, noi abbiamo spesso avuto 21enni, 22enni, 26enni, da Roberto Cicciomessere a Francesco Rutelli a Giovanni Negri…

 

Senonché, Ottaviano del Turco ha aggiunto un’altra cosa: lo Sdi dovrebbe salvaguardare ovunque la sua autonoma presenza territoriale, amministrativa, locale, e le relative regole.

 

 

Devo dire: ci dà una risposta. Prima di ogni cosa, infatti, le regole vanno rispettate. E allora, visto che si era deciso da parte di organi come la Direzione della Rosa nel pugno (entro il 30 giugno) di definire le tappe, il nuovo percorso del soggetto politico (e quindi, dicevamo di arrivare ad una “Fiuggi 2”), io resto allo scambio di sms con Enrico: convocare la segreteria e la direzione. E a questo punto propongo che la “Fiuggi 2” sia convocata subito dopo (al massimo all’inizio di settembre), e veda come partecipanti segreteria, direzione e tutti i candidati della Rosa nel pugno alle politiche (non abbiamo altri punti di riferimento istituzionale: anzi, si tratta dei titolari dell’immagine che ha acquisito 1 milione di voti).

 

 

Ecco quindi la proposta. Grande dibattito, segreteria, direzione e Fiuggi 2. Dopo di che, ho anche fatto un esempio: le organizzazioni federate potrebbero stabilire che la RNP si vede trasferire la sovranità su alcuni temi, e non necessariamente su tutti. Questa è la proposta che noi avevamo fatto a liberali, repubblicani (e anche ai socialdemocratici) quando, nel 1989, ci candidammo a delle elezioni europee non solo con liste antiproibizioniste o con liste Psdi, ma anche con liste laiche, e proponemmo che, a partire dalla politica estera, proprio così nascesse il nuovo partito. Se ne è ricordato tanto bene Francesco Rutelli, che ha proposto questo metodo per il Partito democratico.

 

 

OCCORRE INTENDERSI SU UN PUNTO. IL SOGGETTO POLITICO (E NON SOLO ELETTORALE) DELLA ROSA NEL PUGNO NON È “SCIOLTO” PER “RINASCERE” NEL 2009. HA GIA’ ORGANI, E DEVE RIENTRARE NELLE SUE REGOLE CHE VANNO ARRICCHITE E COMPLETATE. IO RIPARTO DA QUESTA ACQUISIZIONE CHE, PER QUANTO CI RIGUARDA, È LO SBLOCCO DELLA RAGIONE PRINCIPALE DELLA CRISI CHE ABBIAMO AVUTO, A CAUSA DELLE PARALISI DEGLI ORGANI STATUTARI.