RADICALI ROMA

Marino firma i 5 quesiti di Roma Libera Tutti: "Condivido iniziativa perché punti fanno parte del mio programma"

 

Dalla tutela dell’ambiente alla mobilità sostenibile, dallo stop al consumo di suolo al riconoscimento dei diritti civili, passando per il libero acceso al mare: temi essenziali per la vita dei cittadini e da oggi obiettivi della campagna referendaria Roma libera tutti, promossa da Radicali Roma. Cinque quesiti che rappresentano un vero e proprio programma di governo, per mettere in cima all’agenda pubblica i reali bisogni della città troppo a lungo trascurati da amministrazioni di ogni colore. E’ quanto si legge in una nota.

Con il pacchetto “Roma libera tutti”, Radicali Roma punta a rilanciare l’iniziativa referendaria dopo l’esperienza di “Roma Sì muove”, forte del successo ottenuto con la riduzione nel nuovo Statuto di Roma Capitale, da 50 mila all’1% della popolazione residente (circa 29 mila). Una modifica richiesta da Radicali Roma per ampliare gli spazi di partecipazione diretta dei romani alle scelte di governo della città, che fino ad oggi la maggior parte delle forze politiche hanno limitato, se non addirittura ostacolato, nonostante lo statuto imponga all’amministrazione di incentivare, favorire e fornire gli strumenti per la partecipazione popolare.

“Vogliamo attivare la mobilitazione dei cittadini in concomitanza con il momento elettorale per sfidare chi promette il cambiamento a realizzarlo concretamente. Con “Roma libera tutti”, i romani avranno uno strumento per indirizzare e condizionare la prossima amministrazione – spiega il segretario di Radicali Roma, Riccardo Magi – l’adesione all’iniziativa referendaria è aperta a tutti i comitati di cittadini, associazioni, soggetti politici che vogliano dare il proprio contributo”.

Ignazio Marino ha accettato la sfida e ha sottoscritto i 5 quesiti di “Roma libera tutti”. “Condivido questa iniziativa referendaria nel merito, perché sono punti che fanno parte del mio programma, e nel metodo perché la mia giunta si impegnerà per fare di Roma la Capitale anche dei diritti di partecipazione dei cittadini nel senso di effettivo esercizio dei diritti civili e politici. Intendo questa iniziativa referendaria come una sifda e un aiuto per la mia candidatura e per il lavoro della mia giunta”.