RADICALI ROMA

“Masaniello” al Quirino ed il pubblico lo applaude a scena aperta. di Lucio De Angelis

Difficile sfidare le sorti del pescivendolo Tommaso Aniello, sinonimo di libertà ma anche di tumulti e disordini, protagonista di accadimenti che segnarono la storia non solo partenopea con quel 7 luglio 1647 quando a Napoli, a piazza Mercato, scoppiò la rivolta al celebre grido di “Viva il Re di Spagna, mora il malgoverno”.

 

L’arte e la cultura hanno attraversato e raccontato questi eventi nel tempo: ora la musica ha incontrato il teatro per rintracciarne fantasiosi ulteriori disegni e sottolineare il senso della vita e la valenza politica di un’icona.

 

Tra le melodie e le canzoni di quindici cantanti, prendono forma tutte le emozioni, e cinquanta artisti in palcoscenico restituiscono quadri di grande impatto, con un occhio alla tradizione di Napoli, ma calata in un contesto concertistico che spazia tra l’opera buffa, il jazz ed il musical americano.

 

Una bella macchina teatrale con i ritmi quasi cinematografici di un film, che si costruisce per sequenze multiple: protagonisti i sentimenti di un’intelligenza emotiva distribuita tra passione, rabbia, orgoglio e amore. Una storia di sangue e ribellioni capace di vincere anche sul tempo.

 

Tutto ciò è stato siglato dal grande successo dell’altra sera alla prima del Quirino di Roma, perché questo gioiello del teatro partenopeo è stato impreziosito dalla voce calda e coinvolgente di Arianna, vera perla dello spettacolo, a cui l’altra sera il pubblico del teatro ha riservato un vero e proprio tripudio di applausi.

 

La storia è nota: il pescivendolo Tommaso Aniello (1620-1647), agitatore politico assai popolare tra gli umili come tra i borghesi, fu il più coraggioso portavoce del popolo napoletano durante la dominazione spagnola, finendo più volte in carcere per le proteste contro il viceré e il contrabbando di pesce.

 

Il suo coraggio e la sua ambizione conquistarono la fiducia di alcuni borghesi, che videro in lui l’individuo capace di guidare l’insurrezione contro il governo spagnolo. Il 7 luglio del 1647 il popolo insorse, la reggia venne invasa, gli uffici daziari devastati dalle fiamme.

 

Infine, Masaniello fu nominato “Capitano generale del fedelissimo popolo”. La sua breve carriera politica si concluse nove giorni dopo l’insurrezione, il 16 luglio, quando venne ucciso.

 

Oggi Masaniello il rivoluzionario viene celebrato da un musical con 50 attori. Una scelta “liberatoria” dove il non detto si schiarisce nelle pertinenti emotività musicali, e dove musica e teatralità si intrecciano in disegni fantasiosi ad affrescare, più che il senso della storia, il senso delle emozioni che la sviluppano, ovvero la visione che il popolo ha tramandato e reinventato di questo suo figlio così amato, mito ed emblema di passionali rivendicazioni libertarie.

 

Lo spettacolo rievoca quei tempi e quella rivoluzione, sostenuto da una colonna sonora importante, dove i suoni dei sintetizzatori e delle chitarre elettriche si fondono con gli strumenti classici, archi ed ottoni, in una chiave di lettura attuale e innovativa.

 

 
“Masaniello” è un’opera nella quale musica e teatro si intrecciano armonicamente in fantasiosi disegni ad affrescare, più che il senso della storia in sé, quel turbinio di emozioni che la sviluppano e dell’epos popolaresco che le racchiude.

 

Si replica fino al 22 marzo

 

Teatro: Quirino
Città: Roma
Titolo: Masaniello
Ideazione e regia: Tato Russo
Interpreti principali: Antonio Murro, Arianna, Mirna Doris
Libretto e liriche: Tato Russo
Musiche: Patrizio Marrone e Tato Russo
Scene: Russo – Di Ronza
Costumi: Giusi Giustino
Movimenti coreografici: Aurelio Gatti
disegno luci  Roger La Fontane
Virtual Orchestra System ideato e programmato da Maurizio Sansone
Collaborazione alla regia: Livio Galassi
Produzione: Teatro Bellini Teatro Stabile di Napoli