RADICALI ROMA

Mastella: "Proporrò l'amnistia al governo e in Parlamento"

ROMA – Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha annunciato che promuoverà un provvedimento di amnistia e di indulto, appena “il Parlamento sarà nel pieno delle sue funzioni, con l’istituzione delle commissioni parlamentari”. Il Guardasigilli lo ha annunciato ai detenuti di Regina Coeli, ai quali ha fatto visita nel pomeriggio in occasione della festa della Repubblica e della lettura delle lettere dal carcere di Alcide De Gasperi.

Una presa di posizione netta, quella di Mastella, ma che fonti di palazzo Chigi assicurano essere stata concordata con Prodi. Una posizione che farà riaccendere il dibattito su un tema che ha sempre diviso le forze politiche. All’indomani delle elezioni, anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti si era espresso in favore di un provvedimento di clemenza.

E la scelta di comunicare le sue intenzioni proprio a una platea come quella di Regina Coeli, ovviamente, non è casuale. I detenuti, nella rotonda del carcere romano, hanno infatti accolto con grande entusiasmo Mastella, il senatore Giulio Andreotti, la figlia di Alcide De Gasperi, i vertici del Dap, con il tricolore al collo. Applausi ripetuti e scroscianti per gli ospiti, e una bandiera srotolata con sopra una scritta inequivocabile: “Amnistia e indulto”. “Il mio impegno c’è – ha precisato il ministro, che si è autodefinito più ‘rappresentante dei detenuti che delle toghe’ – però frenate per ora l’entusiamo. Applaudirete dopo”. Anche perché, ha ricordato, l’amnistia non è “un atto solitario” del Guardasigilli: “Ma posso promuovere la cosa presso il governo e il Parlamento, è lo farò”, ha aggiunto. Il problema, infatti, a suo giudizio è urgente: “Bisogna umanizzare le carceri, il cui sovraffollamento ha raggiunto l’intollerabile. Che la popolazione carceraria sia eccedente, è un fatto su cui non si può far finta di nulla”.

E adesso, la parola passerà al Parlamento. In questo senso, Mastella ha fatto notare di far notare come anche da parte dell’opposizione ci sia stata apertura: “Bisogna fare qualcosa di diverso da quello che non si è fatto in passato – ha detto ancora – trovare il rinnovato elemento di unità nella diversità: unità per l’amnistia e l’indulto e diversità come distinzione nell’azione politica”.

Il ministro infine ha ricordato la visita storica che Papa Giovanni Paolo II fece nel carcere romano, nel luglio 2000, e anche la sua richiesta al Parlamento di un provvedimento di amnistia e indulto: “Ci siamo emozionati in Parlamento a quel richiamo – ha commentato – ma quell’emozione è caduta nel vuoto, svanendo nei rapporti politici antagonisti”. E chissà se stavolta le cose andranno diversamente.