RADICALI ROMA

Mayday dall'Italia

MAYDAY DALL’ITALIA

 

VI SUPPLICHIAMO LETTERALMENTE DI PRESTARCI UN MOMENTO DI ATTENZIONE PERCHE’ L’EUROPA NON TORNI PER UNA SECONDA VOLTA A RIFIUTARE DI ACCORGERSI DELLA PESTE CHE TORNA A MANIFESTARSI, COME ACCADDE NEGLI ANNI 20-30 IN ITALIA, POI IN GERMANIA ED IN SPAGNA.
Da 13 giorni già in oltre mille con un “Grande SATyagraha” nonviolento, con sciopero della fame e/o autoriduzione dei farmaci perseguiamo due precisi obiettivi, per i quali la vostra attenzione ed il vostro aiuto sono drammaticamente urgenti e necessari.
MAYDAY!!! AIUTO!!!
vi preghiamo ascoltateci!
Il primo dicembre 2005 il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha espresso il proprio allarme per la situazione dello Stato di diritto in Italia con le seguenti, testuali parole:
“Il Comitato ha notato che malgrado gli sforzi delle autorità, non ci sarà, nell’avvenire prossimo, soluzione a questo problema che costituisce un vero pericolo per il rispetto dello Stato di diritto in Italia.
Il Comitato ha sottolineato anche che la persistenza della situazione ha messo nettamente in luce la natura strutturale dei problemi e la necessità di un approccio interdisciplinare e di un impegno ai più alti livelli con la partecipazione degli attori principali.”
In realtà grazie alla comprensibile e per molti versi doverosa cautela e moderazione del linguaggio e di riserva politico-istituzionale il Comitato dei Ministri lanciava un preavviso ed un monito alla comunità internazionale, non solo a quella italiana ed europea.
Per questo rivolgiamo un appello appassionato e fiducioso all’opinione pubblica democratica, a cominciare dal Parlamento europeo. Una patologia classica di regimi democratici che implodono e “di sorpresa” si trasformano nel loro contrario è stata propria all’insorgere ed all’affermarsi dei regimi fascisti e nazisti dello scorso secolo.
Infatti la situazione istituzionale e politica in Italia è tale che il suo dissesto si manifesta ormai perfino con episodi che potrebbero attribuirsi al decennio degli anni ’30 in Italia. Il decennio fascista.
In Italia i fondamentali diritti umani, politici, sociali sono offesi e negati da un regime oligarchico che si sente, che è costretta, quasi antropologicamente a violare anche ai massimi livelli istituzionali la propria legalità.
Un processo di distruzione del processo democratico perfino e sempre più coinvolgendo il gioco democratico sta colpendo l’Italia: l’Europa farebbe molto bene a non sottovalutare per la seconda volta il pericolo che provenne da uno Stato marginale, prevalentemente agricolo, e oggi uno dei maggiori Stati fra i 25 che costituiscono l’Unione europea.
L’inizio della Peste di Camus è – come allora – drammatica, tragica metafora del reale: topi appestati e pestiferi venivano e vengono ormai sempre più numerosi ed evidenti a esalare i loro ultimi sussulti ai nostri piedi. Annuncio di morte per tutti. Già allora il mondo civile, democratico non ascoltò le voci italiane e, poi, tedesche, spagnole che gridavano l’allarme e chiedevano aiuto.
Vi preghiamo di prestarci un momento di attenzione pur nelle mille urgenze di questo tipo che spesso travolgono le possibilità di rispondere costruttivamente alle situazioni critiche dalle quali ci giungono allarmi e aiuto nel nostro oggi.
Probabilmente siamo noi accecati dal vivere da decenni un processo ritenuto da tutti impossibile, da noi previsto come certo. Ce lo auguriamo, ma è possibile, invece, che stiamo indicando il reale, per noi, e anche per voi.
1. In Italia attualmente sono “in sofferenza” quasi dieci milioni di processi penali e civili, malgrado una amnistia strisciante, di classe, attraverso l’esplosione di incontrollate “prescrizioni”. Un milione nell’ultimo quinquennio in disperante crescita.
2. Nelle carceri italiane ci si suicida diciotto volte di più che nella società loro circostante, malgrado una esemplare lotta nonviolenta non solamente dei 60.000 detenuti, ma anche degli oltre 40.000 addetti di Polizia penitenziaria e di migliaia di altri addetti ai servizi medici, sociali, tutti concordi e convergenti nella loro pressante richiesta di provvedimenti e di riforme volte a far rientrare nella legalità costituzionale la condizione carceraria in Italia.
3. Sta accadendo in questi giorni che otto Senatori della Repubblica italiana regolarmente eletti il 9 e 10 aprile 2006 secondo lettera e spirito di una pur pessima legge elettorale sono stati sostituiti da altri otto Senatori non eletti. Essi non riescono a convincere l’oligarchia partitocratica a far strada alla rettifica immediata di questo “errore”. Se questo misfatto venisse confermato nell’Italia dell’Ue questo “precedente” potrebbe valere a giustificare ovunque “altri” regimi autoritari, fascisti, nazisti, militaristi, comunisti e affini.
***
Diventa urgente a nostro avviso di trarre alcune conclusioni pratiche dalla analisi della condizione dell’Italia nell’ambito dei dettami dei trattati e della giurisprudenza europea. Trarre la somma di queste caratteristiche, non ci sembra possa più essere evitata. Così come nei confronti dei paesi candidati all’ulteriore allargamento dell’Unione, oltreché di molti altri paesi con i quali abbiamo rapporti bilaterali, il controllo di corrispondenza alle esigenze istituzionali europee non può continuare ad essere esercitato in modo sommario e superficiale.
Le Istituzioni italiane ci mostrano in realtà in costante flagranza delittuosa – sul piano strettamente tecnico giuridico. Il Parlamento europeo, la Commissione, il Consiglio, la Corte di Giustizia delle Comunità europee e la Corte europea dei diritti dell’Uomo almeno dal 1980 inutilmente chiedono ed esigono l’interruzione di questa condizione di vera e propria flagranza, ricevendone in risposta un gigantesco rifiuto di attuare le necessarie Riforme di strutture che producono tale scempio di legalità, di diritto e di diritti.
La documentazione di questa realtà è – “ahinoi!” – da lungo tempo a disposizione di chi voglia verificarla. Nulla cambia e tutto ormai precipita in una direzione che l’Europa, purtroppo, ha già dovuto subire, per non averla tempestivamente affrontata.
Noi vi chiediamo AIUTO.
Sui due obiettivi del reintegro del dominio della legge per reintegrare gli otto Senatori nel Senato, e per immediatamente procedere alla Riforma della giustizia, in modo tale da creare la possibilità del rispetto di questa funzione costitutiva dello Stato di diritto e della Democrazia. Questi obiettivi sono, ad oggi proposti e assunti da oltre mille e quattrocento partecipanti ad un “Grande Satyagraha” nonviolento che vede in sciopero della fame e/o autoriduzione dei farmaci anche colleghi parlamentari e personalità della politica, della cultura e delle carceri.
La soluzione sarebbe quella di una amnistia o di un indulto che riducessero a 5 milioni i processi pendenti e a un terzo i detenuti dal sistema penitenziario italiano, attualmente determinando violazioni gravissimi, insopportabili. In realtà (sappiamo di scandalizzarvi e di farci ritenere “eccessivi”) Guantanamo rappresenta la sintesi estrema di come si possa, in nome della libertà, della sicurezza divenire anche peggiori di coloro contro i quali questi intollerabili realtà vengono costruite, mantenute, tollerate, giustificate.
Ed è inutile, per concludere, ignorare che ormai non solamente in Russia ed in altri paesi caucasici, asiatici, africani illusoriamente si continuano a assolvere e definire “democratici” comportamenti che in realtà ripropongono nell’oggi i crimini istituzionali contro i quali l’unione europea stessa ha saputo costituirsi.
Grazie dell’attenzion
e. Vi preghiamo di risponderci con azioni, fatti, suggerimenti, domande di ulteriori informazioni su una realtà italiana tanto incredibile, quanto reale.
Per il Comitato italiano del “Grande Satyagraha” per la legalità
Marco Pannella e Marco Cappato

 

 

PS: Per partecipare al “Grande Satyagraha” http://www.radicali.it/satyagraha/form.php