Un riconoscimento davvero significativo quello ricevuto dalle comunità ebraica e islamica della Capitale. Il premio “L’albero della vita”, un’iniziativa dell’associazione “11 settembre”, è stato ritirato da Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, Mario Sciajola, presidente della Lega musulmana mondiale in Italia e da Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia. “L’albero della vita” ha voluto premiare gli sforzi compiuti dalle due comunità religiose capitoline in favore della pace tra i popoli.
“È molto importante che oggi si diano dei segnali – afferma Di Segni – il mondo vive di gesti concreti che possano simbolizzare dei passi in avanti”. Il rabbino capo, ricordando che l’11 settembre ha segnato una “svolta storica” in cui si è preso atto “del ruolo potenzialmente terrificante delle religioni nell’alimentare conflitti”, ha osservato che bisogna lavorare affinché “le religioni diventino strumento di comprensione e pacificazione. E Roma è il luogo ideale”. “Quello che ci divide – ha detto Sciajola – non sono le religioni ma i problemi economici, politici e sociali. Dobbiamo conoscerci e capire che apparteniamo tutti a una stessa umanità”.
Alla cerimonia di premiazione è intervenuto il presidente dell’associazione “11 settembre” spiegando che il premio vuole essere “un segnale: un riconoscimento alle comunità ebraica e musulmana e insieme una preghiera perché continuino a incontrarsi e invitarsi”. Targhe sono state consegnate a Riccardo Spogli, ambasciatore Usa, Charles Gargano, commissario per la ricostruzione delle Torri Gemelle, Riccardo Pacifici, vicepresidente della comunità ebraica di Roma, Sami Salem Ali, imam della Magliana, Gianni Alemanno, deputato di An e Walter Veltroni, sindaco della Capitale il quale, impegnato fuori città, ha inviato un messaggio con cui ha voluto sottolineare la partecipazione del Comune nel “favorire ogni opportunità di incontro e dialogo”.