RADICALI ROMA

Messaggero (Ostia) – Spiagge, c'è un'inchiesta dietro l'apertura dei varchi

La storica decisione del Municipio è stata preceduta dalle indagini

IL CASO «Al magistrato che indaga sui varchi d’accesso alla spiaggia realizzati 25 anni fa e poi subito chiusi, ho riferito che allora io facevo altro e che, comunque, prima dell’estate saranno riaperti». È la sintesi dell’incontro tra Andrea Tassone, presidente del X Municipio, e il sostituito procuratore Francesco Dall’Olio, il magistrato che ha aperto un fascicolo sul mancato libero e gratuito accesso alle spiagge di Ostia. È il retroscena della decisione assunta nei giorni scorsi dalla Giunta municipale riguardo alla storica riapertura dei corridoi ai lati del Pontile per raggiungere direttamente l’arenile senza dover transitare attraverso gli stabilimenti. Dall’Olio, infatti, ha aperto un fascicolo sulla scorta della denuncia alla Procura della Repubblica presentata a ottobre 2013 dal Uno dei due varchi che sarà presto riaperto consigliere comunale dei Radicali, Riccardo Magi, dal segretario di Roma, Paolo Izzo e da altri sessanta cittadini «contro le barriere che impediscono il libero accesso al mare di Ostia». «Ancora nei giorni scorsi – insistono Magi e Izzo – abbiamo fornito alle autorità di polizia giudiziaria altra documentazione anche fotografica relativa al lungomuro e a quanto ci risulta l’autorità giudiziaria ha preso contatti con l’amministrazione del municipio. Il dovuto ripristino dei due varchi del pontile, proprio quelli dove abbiamo condotto “fisicamente” il sindaco Ignazio Marino, in una nelle nostre ripetute manifestazioni in collaborazione con l’associazione “Mare Libero” del radicale storico Franco Giacomelli, è un primo passo, ma non ci basta e non è sufficiente a restituire il mare ai romani». «Altri varchi – proseguono i Radicali – dovranno essere aperti, altro lungomuro dovrà essere abbattuto perché il mare si possa vedere, altra spiaggia (almeno il 50% chiedevamo con un referendum di “Roma Si Muove”) dovrà essere resa “libera” e maggiore chiarezza dovrà essere fatta sulle concessioni balneari, cioè sulla trasparenza e sulle regole della concorrenza delle stesse. In applicazione della normativa europea e, in particolare, della direttiva comunitaria Bolkestein, le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari dovrebbero essere di durata limitata, oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica europea alla scadenza temporale di ogni concessione. Inoltre è fatto divieto di rinnovo automatico e non possono essere accordati vantaggi ai concessionari uscenti».

Giulio Mancini