Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma.
Durante l’audizione di oggi in commissione “Metro C” abbiamo avuto la conferma che a seguito del nostro esposto – depositato all’inizio di agosto all’ANAC, alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale della Corte – l’Autorità presieduta da Cantone ha avviato un’istruttoria e acquisito documentazione anche presso gli uffici di Roma Metropolitane, in particolare in merito alle numerose varianti, alle questioni relative ai vincoli di natura archeologica e all’atto attuativo del settembre 2013.
La nostra tesi – accolta già dalla Procura regionale della Corte dei conti che ha contestato un danno erariale di 360 milioni solo per la prima tratta – è che la realizzazione della principale opera strategica in costruzione in Italia stia avvenendo al di fuori del quadro giuridico che doveva garantirne l’interesse pubblico, in termini di strategicità e di costo dell’opera. Il piano economico è stato infatti stravolto a seguito delle numerose varianti e degli ulteriori importi riconosciuti – a nostro avviso – illegittimamente al consorzio di imprese, ma anche a causa delle numerose violazioni della normativa sugli appalti: violazioni favorite dal mancato controllo degli organi preposti, da omissioni e abusi enormi.
C’è da aspettarsi – e c’è da sperare – che un imminente intervento dell’Autorità anticorruzione e della Procura prendano in mano una situazione che è sfuggita di mano alla politica e all’amministrazione.
C’è da sperare, poi, che questo intervento possa aiutare a tornare a ragionare di un piano di interventi strategici e realistici per la mobilità a Roma. Nei giorni scorsi abbiamo consegnato il nostro esposto anche all’Assessore alla Legalità e Trasparenza, Alfonso Sabella.