– i comitati di quartiere;
– le associazione degli esercenti e consumatori;
– il Consiglio dei Giovani del II Municipio;
– i rappresentanti degli studenti di Ateneo dell’Università La Sapienza e degli Istituti Universitari del territorio;
– le forze dell’ordine;
– il Dipartimento scienze sociali ed economiche dell’Università Sapienza di Roma.In conclusione di tali audizioni sarà presentata una relazione scritta con proposte, idee e iniziative comuni con una prospettiva a 360 gradi per superare la logica dello scontro e per incentivare la fruizione responsabile degli spazi comuni.
Nell’ottica di responsabilizzare gli esercenti nella gestione degli spazi comuni tramite l’adozione di “best practice” in grado di migliorare l’offerta e la qualità della Movida, sarà possibile prevedere:
• di incentivare l’installazione dei rilevatori di decibel fuori dai locali per il rispetto delle norme vigenti in materia. In questo modo quando l’inquinamento acustico supera i limiti di legge l’esercente cessa la vendita di alcolici fino al rientro nei parametri;
• di favorire circuiti di “vuoto a rendere” per ridurre l’inquinamento ambientale e l’uso della plastica valutando la possibilità di ricorrere all’utilizzo di materiali compostabili per il servizio da asporto.
• istituire nelle aree indicate più frequentate un presidio fisso, formato da Polizia Municipale e Forze dell’Ordine, nei giorni di giovedì, venerdì e sabato dalle ore 24.00 alle 04.00;
• istituire un numero telefonico dedicato per le richieste di intervento (soprattutto notturno) dei cittadini residenti;
• ridefinire la fascia oraria dedicata alla vendita di alcolici presso i minimarket;
• ideare un piano per la “movida diffusa”, individuando luoghi pubblici di incontro che non siano adiacenti alle zone più intensamente residenziali e implementando le attività ricreative e culturali in ogni municipio, in modo da decongestionare le vie e le piazze più frequentate per la fruizione dei servizi serali.
Sul modello di altre grandi città europee si potrebbe introdurre un sistema basato sul conseguimento di un punteggio per ogni esercente, determinato dall’adozione di servizi aggiuntivi come quelli citati precedentemente. Il punteggio darebbe diritto al conseguimento di esenzioni e sgravi fiscali.