RADICALI ROMA

Mozione Generale per l’anno 2015

MOZIONE GENERALE
ASSEMBLEA ANNUALE ASSOCIAZIONE RADICALI ROMA

Gli iscritti dell’Associazione Radicali Roma, riuniti nell’Assemblea Ordinaria del 13 e 14 dicembre 2014 in via di Torre Argentina 76 a Roma, ascoltate le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approvano.

L’assemblea rileva che lo scandalo dell’inchiesta “mondo di mezzo”, esploso nelle scorse settimane, conferma pienamente e drammaticamente l’analisi pluriennale dell’Associazione, che individua la “peste romana” nello strapotere di una “casta feudale” trasversale ai partiti e ormai padrona della politica attraverso il controllo delle aziende partecipate, degli appalti e degli organi di informazione, constatando che gran parte dei metodi sin qui emersi dalle pagine dell’ordinanza erano stati puntualmente denunciati nel corso degli anni, nel silenzio pressoché totale della politica e dei media e quindi in condizioni di quasi assoluto isolamento.

L’assemblea sottolinea che le uniche soluzioni possibili per uscire dal baratro nel quale versa l’amministrazione coincidono proprio con la rottura di quell’isolamento, e quindi con la realizzazione degli obiettivi che l’Associazione ha perseguito nei suoi dodici anni di vita, e in particolare:

  • l’effettiva implementazione dell’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati, mai concretamente applicata nonostante la sua formale approvazione, strumento indispensabile per consentire ai cittadini un controllo reale e attivo sull’operato di chi li governa;
  • l’integrazione dell’APE con l’Anagrafe Pubblica degli Appalti, quale strumento di trasparenza sui meccanismi di assegnazione degli affidamenti da parte di Roma Capitale;
  • l’abbandono della politica dell’emergenza immigrazione e dei campi rom, veri e propri luoghi di prigionia fisica, culturale, sociale e finanziaria nei quali viene sistematicamente violato ogni elementare diritto umano, e l’adozione di misure concrete che vadano verso l’attuazione della “Strategia Nazionale di Inclusione”, in linea con le direttive europee, che sottrarrebbe denaro e potere alle clientele degli appalti distribuiti con logiche criminali, a beneficio di un processo di reale integrazione e con un considerevole risparmio di denaro pubblico;
  • la riforma del sistema di erogazione dei servizi alla persona sulla base di due direttrici: libertà di scelta, per passare dal cittadino assistito al cittadino utente, che ponga in essere il proprio “progetto individuale” senza dover forzosamente e costosamente ricorrere alla mediazione del “cooperalato”; verifica ed aggiornamento del reale costo dei servizi, per porre fine al malcostume amministrativo di appaltare ed esternalizzare l’illegalità a soggetti terzi, trasformandoli in clientes ricattabili;
  • la finalizzazione in precisi modelli di gestione degli studi fin qui condotti sulle società controllate e partecipate -utilizzate dalla partitocrazia romana come vere e proprie “riserva di caccia” cui attingere per coltivare interessi privati- per elaborare proposte concrete di risanamento, ed ove necessario di liberalizzazione o di dismissione, anche attraverso uno studio comparato delle esperienze di altre realtà europee;
  • il ricorso alle giurisdizioni europee -nel solco di quanto già effettuato con successo sui temi dello smaltimento dei rifiuti, del trasporto pubblico e delle concessioni balneari- quale strumento di denuncia e di superamento delle condizioni di illegalità che caratterizzano le istituzioni cittadine;
  • la definitiva presa di coscienza della disastrosa situazione economica di Roma Capitale, gravemente e colpevolmente aggravata dall’escamotage del commissariamento del debito, e la piena assunzione di responsabilità da parte della politica, attraverso l’adozione di misure di discontinuità rispetto al regime romano dei decenni scorsi;
  • lo scardinamento del sistema delle preferenze, presupposto dei meccanismi clientelari che alimentano il depauperamento della democrazia e della capacità dell’amministrazione di erogare servizi efficienti, e il sostegno di sistemi elettorali in senso uninominale che favoriscano contestualmente una partecipazione effettiva dei cittadini, l’assunzione di responsabilità degli eletti e dei partiti e una più efficace selezione della classe dirigente;
  • la prosecuzione del fronte di lotta per la legalità e la liberazione del litorale di Ostia, luogo emblematico delle conseguenze che le infiltrazioni malavitose organizzate producono sulla qualità della vita dei cittadini e sull’esercizio di diritti e libertà fondamentali;
  • la lotta per i diritti civili dei cittadini, attraverso la concreta applicazione della delibera sul testamento biologico, la calendarizzazione di quella relativa alle famiglie anagrafiche, nonché la collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni per le battaglie sull’autodeterminazione dei cittadini in relazione ai diritti che riguardano il loro corpo.

L’Associazione sottolinea la clamorosa convergenza del Presidente della Repubblica, il Pontefice, le Nazioni Unite nonché le Corti di Giustizia europee sull’iniziativa portata avanti da tempo da Marco Pannella, il Partito Radicale e Radicali italiani, perché si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia (da anni straziata insieme alla vita di milioni di persone a causa dell’irragionevole durata dei processi penali e civili) e si rimuovano le cause strutturali che fanno delle nostre carceri luoghi di trattamenti inumani e degradanti. Di fronte alla drammatica situazione, che determina con sempre maggiore chiarezza conseguenza anche economiche per il Paese, amnistia e indulto sono i soli provvedimenti in grado, in tempi rapidi, di riportare nella legalità costituzionale il nostro Paese. Il collasso della Giustizia è parte determinante perché sistemi criminali come quelli emersi in ultimo nell’inchiesta Mafia Capitale possano agire impuniti contando sulla mancanza di fiducia nelle istituzioni, anche giudiziarie e successivamente sulle prescrizioni, vere amnistie di classe. Fa appello dunque ai suoi iscritti ad aderire all’iniziativa lanciata dal Partito Radicale per un “Satyagraha di Natale” che vede impegnato un numero crescente di cittadini.

L’Associazione saluta con entusiasmo quanto realizzato a Roma nell’anno radicale appena trascorso: a cominciare dall’approvazione della proposta di delibera sull’Anagrafe pubblica dei rifiuti e di quella sul testamento biologico, avvenute grazie al lavoro del consigliere comunale radicale Riccardo Magi, del quale l’Associazione plaude altresì l’instancabile e coraggiosa, nonché isolata, opera di denuncia e sabotaggio del malaffare politico romano, a cominciare dallo scardinamento della sciagurata pratica spartitoria della “manovrina d’aula”; e proseguendo con lo storico ottenimento dei varchi nel “lungomuro”, avvenuto con il determinante apporto dei compagni di Ostia, grazie ai quali è stato parzialmente restituito ai romani il diritto di accedere liberamente al mare.

L’Associazione ritiene che, alla luce dei fatti emersi nelle ultime settimane, l’attuale crisi della politica romana rappresenti un’occasione storica per tentare di conquistare spazi di democrazia e di diritto fino ad oggi inimmaginabili, e che la perdita di credibilità dei partiti di maggioranza e opposizione rappresenti un terreno fertile per lanciare una grande stagione di riforme.

In tale ottica, l’assemblea rileva che le proposte e le battaglie radicali, per la centralità che rivestono nella situazione della capitale, assumono a tutti gli effetti il valore di politiche di governo della città, e impegna gli organi dirigenti a incrementare e organizzare l’interlocuzione con movimenti, enti, comitati, personalità e cittadini, per diffondere l’informazione sulle proprie finalità e sugli strumenti con cui le persegue, di consolidare rapporti di collaborazione potenzialmente fruttuosi in termini di elaborazione e di iniziativa politica, nonché di aggregare forze sempre nuove alle proprie battaglie,e a tal fine promuovere un appello pubblico alle istituzioni romane che indichi i punti-chiave della strategia d’uscita dall’attuale situazione di degrado e di crisi.

L’Associazione, nel ringraziare Riccardo Magi e Davide Tutino per la loro battaglia nonviolenta, saluta con soddisfazione l’impegno di “superare definitivamente e in maniera strutturale il sistema dei campi per Rom nella capitale” espresso dal Sindaco Ignazio Marino, auspicando che si tratti soltanto del primo passo nella direzione di una discontinuità che investa progressivamente tutte le aree di governo della nostra città.

L’Associazione guarda con interesse tutte le forme emergenti di governo partecipato della città, dalle cooperative di utenti alle forme spontanee di auto-organizzazione; ritiene che esse debbano essere promosse e incentivate in quanto portatrici di valore economico oltre che civico, e si propone di dedicare parte delle proprie risorse all’elaborazione e allo studio di tali tematiche, all’interlocuzione con chi già adesso se ne fa portatore e al coordinamento delle realtà esistenti sul territorio.

L’assemblea individua nel metodo nonviolento l’unico effettivamente capace di contrapporsi al sistema clientelare che da decenni governa la città di Roma: per questo si propone di valorizzare tale metodo in ogni iniziativa e di indagare nuovi strumenti di lotta nonviolenta; dà quindi mandato agli organi dirigenti di valutare l’opportunità di elaborare un pacchetto di proposte da sottoporre ai cittadini nella forma di iniziative popolari locali. Ritrovando molte delle piaghe che affliggono la città di Roma nell’attualità politica delle più grandi città italiane, l’Associazione auspica inoltre che se si riterrà opportuno intraprendere tale percorso, esso venga condiviso con i compagni radicali in Italia, anche con l’obiettivo di presentare al Comitato di Radicali Italiani una proposta condivisibile e ripetibile in più città.

L’Associazione, felicitandosi con l’operato del Consigliere Comunale Radicale di Milano Marco Cappato, che ha portato all’adozione nello Statuto della possibilità di attivare strumenti telematici di iniziativa popolare, si impegna affinché anche Roma Capitale si doti di questi strumenti per facilitare la democrazia diretta (interrogazioni popolari, delibere popolari e referendum consultivi). Al fine di garantire l’effettivo esercizio dei diritti di partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa della città, attraverso l’utilizzo dei mezzi telematici quale valida alternativa agli ordinari metodi raccolta firme cartacei.

L’assemblea ringrazia infine le 115 persone che hanno deciso di iscriversi a Radicali Roma, che con il loro contributo hanno permesso all’Associazione di rompere ancora una volta il monopolio della partitocrazia clientelare: ritiene dunque necessaria, specie alla luce del fermento conseguente alle recenti indagini giudiziarie, una campagna straordinaria di autofinanziamento che sia volta anche al sostegno e all’adesione al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e ai suoi soggetti costituenti.

 

foto: Andrea Spinelli Barrile