Ora coraggio sul referendum Mobilitiamo Roma dell’11 novembre
“La vittoria di Giovanni Caudo nel municipio III, e quella di Amedeo Ciaccheri nel municipio VIII, entrambi sostenuti da noi con l’apporto di candidature e lavoro militante, più che un segnale di rinascita del Partito Democratico, deve essere presa come un utile consiglio da seguire”, così in una nota Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma, Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa Radicali e Riccardo Magi, deputato di +Europa.
“Sia Caudo che Ciaccheri sono stati candidati solo grazie alle primarie aperte, con costi ulteriormente ridotti, a cui hanno potuto partecipare i sedicenni, anche su pressione dei Radicali e della lista civica Zingaretti. Entrambi i candidati non erano i prediletti dal Partito Democratico, a dimostrazione di quanto il Pd faccia difficoltà ad autorigenerarsi attraverso le scelte della propria classe dirigente. Lo stesso Caudo, per riconquistare credibilità, ha scelto di dismettere la difesa del passato e proporre politiche nuove di cambiamento.
Quello che è chiaro e sotto gli occhi di tutti è che Roma necessita di grandi cambiamenti se davvero vuole diventare una capitale europea all’altezza delle sfide internazionali, e se ha come obiettivo reale quello di migliorare i servizi e la qualità della vita dei residenti, dei lavoratori e dei turisti. Per questo, servono una nuova credibilità e il coraggio di affrontare alcun nodi storici che soffocano la città, primo tra tutti il tema del trasporto pubblico con il referendum Mobilitiamo Roma dell’11 novembre, la grande sfida che ci attende per costruire una proposta di governo e dare una risposta di vero cambiamento.
I nostri migliori auguri ai vincitori ai quali non faremo mancare il contributo Radicale, a partire da due obiettivi fortemente in discontinuità col passato: la nascita dell’Osservatorio rifiuti zero, con la partecipazione dei cittadini attraverso una Rete di Osservatori che verifichi irregolarità rispetto delle norme e agli obiettivi raggiunti, e il ripristino del principio di uguaglianza riguardo al numero di sottoscrizioni per le iniziative popolari, affinché siano davvero coerenti e omogenei con i dettami dello statuto di Roma capitale”.