La Giunta ha varato come “Disposizione urgente” la nuova legge, proposta dall’assessore all’Agricoltura, Daniela Valentini che ha avuto l’appoggio di tutti: Coldiretti, Confagricoltura, sindacati e cooperative.
16 articoli che non lasciano dubbi ad agricoltori e gestori di mense e ristoranti, ma anche ad allevatori: gli Ogm sono al bando su tutto il territorio laziale, in attesa delle sperimentazioni in corso. Potranno essere coltivati solo nelle serre e a fini di ricerca.
D’ora in poi tutti i cittadini del Lazio sapranno dal menù se stanno ordinando un piatto che contiene Ogm e avranno assoluta certezza che alla mensa scolastica i loro figli non mangiano Prodotti geneticamente modificati. L’assessore Valentini ha definito la nuova norma “una risposta doverosa al bisogno di sicurezza e serenità sentito dai consumatori”.
La legge, infatti, stabilisce che
• Nel menù di ogni ristorante ci sia una chiara indicazione su quali cibi sono Ogm
• Nei negozi gli Ogm devono essere esposti in uno scomparto a parte
• Chi vende prodotti Ogm deve pubblicizzare le norme anti-Ogm
• Le industrie agro-alimentari che usano i mangimi Ogm non riceveranno i contributi regionali
• E’ vietata la distribuzione di cibi Ogm nelle mense
Multe salate per chi non rispetta le regole. Si va da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 50 mila per chi coltiva o vende Ogm. Sanzioni anche per chi non usa il marchio regionale “Prodotto libero da Ogm” e per chi non controlla che l’etichetta sia corretta.