RADICALI ROMA

Nuovo esposto di Radicali Roma per il Lungomuro di Ostia

lungomuro esposto

ESPOSTO

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma

Al Comando della Capitaneria di Porto di  Roma

Al Comando Generale dei Vigili Urbani

All’U.O. Ambiente Litorale di Roma

Al Sindaco del Comune di Roma

PREMESSO CHE

1) sul lungomare di Ostia per circa 9 km non è possibile vedere il mare perché vi è una fila ininterrotta di stabilimenti che sono giunti a recintare il tratto di arenile rilasciato loro in concessione dal Comune di Roma con muretti di cinta, siepi, ringhiere coperte con teli oscuranti e che rendono impossibile la vista del mare dalla strada;

2) in molte concessioni rilasciate dal Comune all’art. 13 della relativa concessione è previsto espressamente all’altezza della recinzione consentita: in alcune è di 20 cm, in altre fino a 120 cm sul livello strada.

Nelle concessioni all’art. 13 è detto: “Le cabine non dovranno essere disposte in file continue ma, qualora le stesse siano in posizione tale da impedire la vista del mare, dovranno essere opportunamente intervallate da spazi liberi per ogni piccolo gruppo; la recinzione dello stabilimento verso terra non deve essere in muratura ma con decoroso sistema a giorno e alta non più di cm…..” sul livello strada: si veda l’art. 13 delle seguenti concessioni allegate: 1) La Capannina a mare (cm 20), 2) Salus (cm 90), 3) Il Capanno (cm 120), 4) Tibidabo o Dune (cm 20), 5) La Vittoria (cm 90), 6) La Playa (cm 110), 7) Rotonda Shilling (cm 120), 8) Sporting Beach (cm 110), 9) Venezia (cm 110) (si allegano le concessioni relative).

3) I seguenti stabilimenti hanno invece eretto recinzioni molto più alte e non con sistema a giorno, ed in particolare:

  • La Capannina ha eretto recinzione in muratura e tubolari per un’altezza  di cm 120, oltre vegetazione per 30 cm in modo da impedire la visibilità del mare;
  • Salus su un’estensione di circa 200 metri di lunghezza sul marciapiede per il 75% ha costruzioni alte oltre i 5 metri, per il restante 25% il muro di recinzione (alto 90 cm) è sovrastato da colonnine di marmo di altezza 90 cm,  atte solo ad impedire la visuale, intervallate da colonne alte circa 200 cm ogni 2 metri, come da foto allegate;
  • Il Capanno ha recintato con recinzione di oltre cm 160. Per un lungo tratto la costruzione dello stabilimento e delle cabine contribuiscono pure ad impedire la visibilità del mare;
  • Tibidabo (o Dune): la recinzione ha un’altezza di cm 200: in particolare il concessionario dello stabilimento Tibidabo ha innalzato un’aiuola con terra di riporto fino all’altezza delle proprie cabine e cioè oltre i cm 200, tanto che dalla strada non c’è vista del mare.
  • La Vittoria: il muro di recinzione è alto cm 120 con grate in ferro alte cm 100 e su gran parte del muro (circa il 5%) sono stati posti vasi e piante per un’altezza totale di circa cm 300 atti ad impedire la visuale del mare;
  • La Playa: al muretto di recinzione che alterna muratura e tubolari in ferro è retro posta una folta vegetazione alta circa cm 300 che impedisce la visuale. Manca il cartello di libero accesso alla battigia di cui all’ordinanza del Sindaco;
  • Rotonda Shilling : l’altezza di 180 cm impedisce la vista del mare;
  • Sporting Beach: il muro esterno e l’inferriata coperta di vegetazione per un’altezza di cm 300 impediscono completamente la vista del mare;
  • Venezia ha rispettato l’impegno ed il mare è visibile.

4) nell’ultimo PUA approvato era espressamente prevista la tutela del paesaggio ed in particolare della visibilità del mare dal lungomare: detto PUA dalla sua entrata in vigore non è stato ancora attuato né le Autorità istituzionali che si sono succedute e che sono tenute alla sua attuazione hanno provveduto a renderlo operativo o a controllare che fosse rispettato, con grave danno economico per i settori commerciali e turistici (e indotto) della città;

5) l’ordinanza n. 65 del Sindaco di Roma del 23.4.14 agli artt. 4 e 7 riporta espressamente l’obbligo di consentire il libero e gratuito accesso alla battigia anche ai fini della balneazione negli stabilimenti, inoltre agli artt. 4 e 7 della menzionata ordinanza è espressamente previsto che all’ingresso sia posto il cartello riportante la dicitura di ingresso libero alla battigia anche ai fini della balneazione in italiano ed in una lingua straniera;

6) da un accesso eseguito è stato possibile constatare che in alcuni degli stabilimenti non è consentito accedere ai fini della balneazione, avendo i gestori consentito solo di far transitare ma non fermarsi, in altri neanche di accedere senza pagare il biglietto, mentre in alcuni stabilimenti manca addirittura l’apposizione del cartello di cui agli artt. 4 e 7 dell’ordinanza all’ingresso;

7) non si sono effettuati controlli in tutti gli stabilimenti, tuttavia si è appurato che nei seguenti stabilimenti manca la cartellonistica di cui agli artt. 4 e 7 dell’ordinanza: Urbinati, Lega Navale, La Playa, La Vittoria lo espone ma in modo insufficiente in quanto lo stesso non è visibile ;

8) nella spiaggia libera attrezzata denominata  Glam Beach (già La Buca) sul Lungomare Paolo Toscanelli altezza civico 200 il concessionario occupa quasi l’intera spiaggia con i suoi ombrelloni e lettini già alle 7 del mattino dai primi giorni di  maggio dell’anno in corso ed, in particolare, posiziona i lettini fino a meno di 1 m dall’acqua occupando il tratto di battigia demaniale, ostacolando anche il passaggio e commettendo l’illecito penale di cui all’art. 1161 del codice della Navigazione che lo contempla quale reato;

CONSIDERATO CHE

A) alcuni degli esponenti stanno conducendo una lotta per l’apertura di varchi pubblici d’accesso alla spiaggia in considerazione della situazione del litorale romano e sono firmatari dell’esposto presentato il 10.10.2013 alla Procura della Repubblica di Roma NR 10799/13K assegnato al PM dott. Dall’Olio.

B) questo esposto è stato depositato anche al Comune di Roma e alla Capitaneria di Porto Delegazione di Spiaggia Ostia il 23.9. 14 (all. 19-21) senza che – apparentemente – nulla sia mutato nella situazione dei luoghi (altezza muretti, cartellonistica all’ingresso, modalità di uso della spiaggia libera attrezzata Glam Beach);

Tutto quanto sopra premesso

CHIEDONO

alle Autorità amministrative competenti, che già da tempo avrebbero dovuto controllare il rispetto dei diritti dei cittadini anche al fine dello sviluppo turistico e quindi economico di Roma,

– un’immediata verifica dell’altezza delle recinzioni negli stabilimenti indicati per i quali il sistema e la misura massima è addirittura contemplata nella concessione al fine della tutela del diritto di paesaggio, nel caso specifico della vista mare dal lungomare, vergognosamente ribattezzato Lungomuro;

–  un’immediata verifica del rispetto dell’apposizione della cartellonistica di legge;

– individuati i responsabili delle violazioni di illegittima occupazione della battigia nello stabilimento Glam Beach (già La Buca), che gli stessi siano perseguiti e puniti ai sensi dell’art. 1161 Codice della Navigazione per aver occupato arbitrariamente lo spazio del demanio marittimo con lettini e sdraio, per averne impedito l’uso pubblico.

– irrogazione di sanzioni e revoca delle concessioni nel caso di accertata e continuata violazione delle previsioni normative (art. 1, co. 251 L. 296/06, art. 1161 Codice della Navigazione, degli obblighi del concessionario contemplati nella propria specifica concessione, delle norme contenute nell’ordinanza del Sindaco n. 65 del 23.4.14).

Ove si ravvisi un’omissione d’atti d’ufficio, perseguire e punire ai sensi dell’art. 328 cp e per ogni altro reato ravvisabile coloro che fossero individuati tra le Autorità amministrative competenti, quali soggetti responsabili, tenuti a far osservare la legge in quanto  amministratori del bene pubblico a ciò demandati e che – sebbene segnalata l’inosservanza dell’art. 13 delle concessioni allegate – non hanno provveduto  a diffidare i concessionari ad adeguarsi e, in difetto, a revocare loro le concessioni o, comunque, ad adottare tutte le tutele che la legge consente.

Si allegano: 1-9) n. 9 concessioni relative agli stabilimenti indicati al punto 2 (per il Tibidabo 2 concessioni); 10-19) n. 10 foto; 20-22) n. 3 ricevute 23.9.14 Capitaneria di Porto Delegazione di spiaggia Ostia Prot. 1573, Roma Capitale, Municipio X Prot. 111356 Roma Capitale P.L. – U.O. X Gruppo Mare Prot. VO/2014/66989.

Roma, 11 Ottobre 2014

N.B.
– Al seguente link potrete trovare una dimostrazione visiva di quanto chiesto nell’esposto, scaricando e guardando il file in Power Point creato per l’occasione dall’associazione Radicali Roma: Lungomuro_2.2

– Qui, invece, potrete trovare il dossier – sempre a cura di Radicali Roma – sul tema della sicurezza, così come viene affrontato nella maggior parte dei lidi nazionali: Dossier Sicurezza Spiagge.