RADICALI ROMA

OmniRoma – Ostia: Più spiaggia e accessi al mare: petizione comitati per salvare lungomare

Abbattere l’immobile dell’ex Ufficio Tecnico del Municipio X sito sul lungomare di Ostia, creando una spiaggia libera al suo posto; liberare il lungomare da muri, cabine, vegetazione e da ogni ulteriore sbarramento per rendere più visibile e fruibile il mare; aprire adeguati accessi alla spiaggia, utilizzabili duranti tutto l’anno e in qualsiasi ora; riqualificare le aree verdi pubbliche del lungomare evitando inquinamenti acustici molesti alla cittadinanza. Sono le istanze contenute nella petizione che l’Unione Comitati di Ostia presenterà al sindaco Ignazio Marino per la riqualificazione della zona marittima della Capitale, quel lungomare ricco di storia e significato ormai diventato, nelle parole degli abitanti, un “lungomuro” di stabili e costruzioni poco funzionali e allo stesso tempo dannose all’ambiente e all’immagine del quartiere. La petizione, e in generale le proposte per gli interventi sul lungomare di Ostia, sono fra i temi presentati durante dell’assemblea dell’associazione dei Radicali di Roma andata in scena stamattina nella sede di via di Torre Argentina, sui programmi e le attività future dell’associazione. Un piano per ripartire, innanzitutto dalla dismissione e dall’abbattimento dell’edificio ex sede municipale. “Il fabbricato, ora in fase di ristrutturazione, cade a pezzi – ha spiegato Franco Giacomelli, vice presidente dell’Unione Comitati di Ostia – è un cantiere non-stop che non serve, costa e toglie spazio alla spiaggia”. Al posto dello stabile, nei progetti dei comitati e nella petizione da presentare al sindaco, c’è la spiaggia libera, quella spiaggia che ormai manca e che gli abitanti vogliono riavere indietro. “Le firme finora raccolte vanno già oltre il migliaio – ha affermato Giacomelli – contiamo di arrivare almeno a 3mila prima di presentare la raccolta firme”. Particolare attenzione arriva dai Radicali, come ha dichiarato il segretario dell’associazione romana, Paolo Izzo, verso un territorio, quello di Ostia, “su cui è stato eretto un doppio muro: uno di illegalità, l’altro di cemento”.
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