RADICALI ROMA

Operazione risarcimento danni ai bambini Rom

“Operazione Risarcimento Danni”: una raccolta fondi per l’istruzione dei bambini sgomberati.

Mercoledì 20 marzo alle ore 17.00, nella Sala Lucio Conte del Municipio Roma VII in via Prenestina 510 a Roma, si terrà la conferenza stampa di lancio dell’iniziativa patrocinata dal Municipio. Saranno presenti gli artisti Santino Spinelli e Moni Ovadia e il campione mondiale dei pesi medi di pugilato Domenico Spada, membri del Comitato di Garanzia della Raccolta Fondi, l’On. Rita Bernardini del Partito Radicale, Riccardo Magi, Segretario di Radicali Roma che coordineranno il progetto, la cooperativa sociale Ermes, il Presidente del Municipio VII Roberto Mastrantonio e l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Pungitore.

Il progetto nasce dalla drammatica vicenda di via Severini, dove alcuni minori nel giugno 2012 sono stati sgomberati alla vigilia dell’esame di terza media con conseguenze gravissime sulla loro scolarizzazione e sul Progetto SarSàn, finanziato dalla Fondazione Bernard van Leer, che ha individuato nei bambini Rom la categoria di minori più bisognosa della promozione e del rinforzo dei propri diritti e del proprio benessere. Finalizzata all’acquisto di materiale didattico e alla sensibilizzazione sulle condizioni di vita delle famiglie, Rom ma non solo, che vivono senza la certezza di un alloggio e subiscono azioni aggressive di propaganda stigmatizzante, la Raccolta Fondi è una risposta nonviolenta alla violenza degli sgomberi senza alternativa d’alloggio, che oltre allo sradicamento dal territorio hanno spesso significato, per i bambini, la divisione del loro nucleo familiare e un incentivo a quell’abbandono scolastico che le istituzioni dovrebbero combattere come primo nemico delle nuove generazioni.

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Attraverso il reportage da noi realizzato “Sopravvivere al piano nomadi: teoria e pratica”, a breve in onda su Rai News 24, abbiamo appurato fino a che punto il piano nomadi abbia danneggiato la scolarizzazione dei minori rom, e più in generale dei bambini meno abbienti, dato che i campi nomadi non necessariamente ospitavano, prima degli sgomberi, famiglie appartenenti ad un’unica etnia. Molti bambini non sono stati più visti sui banchi di scuola dopo che le loro baracche sono state distrutte senza una soluzione alternativa. Alcuni frequentavano progetti d’inclusione finanziati da fondazioni europee, altri sono stati danneggiati alla vigilia degli esami scolastici dopo i sacrifici fatti assieme ai loro genitori e alle cooperative che s’impegnano per incentivare l’istruzione dei minori rom attraverso appositi progetti spesso andati in fumo all’arrivo delle ruspe.
Riteniamo estremamente grave il fatto che nell’anno scolastico 2011/2012 i peggiori danni all’istruzione dei bambini residenti nei campi nomadi siano stati perpetrati dall’amministrazione stessa, che avrebbe dovuto invece vigilare sulla loro tutela e sul buon esito dei progetti d’inclusione e scolarizzazione. I tagli che si sono abbattuti sulle fasce scolastiche meno abbienti non hanno impedito un ingente spreco di fondi pubblici per abbattere le baracche delle stesse famiglie che già dovevano fare i conti con una riduzione, dovuta alla crisi, degli aiuti economici per il materiale didattico. Uno spreco non quantificabile in termini di denaro, tempo ed energie per i servizi sociali municipali, alcuni dei quali hanno messo a disposizione le loro migliori risorse investendo sull’istruzione e l’inclusione dei figli dei residenti nei campi nomadi, per poi vedere i loro sforzi vanificati da interventi violenti e improvvisi, di cui almeno in un caso (quello di via Severini, Municipio VII) il Municipio non era neppure stato allertato, che sradicavano i bambini dal loro contesto familiare, relazionale, territoriale e scolastico.
Abbiamo così individuato una possibile risposta nonviolenta, che possa ottenere risultati dal punto di vista della sensibilizzazione contro la politica xenofoba e anti-legalitaria della Giunta comunale, ma anche sul piano dell’interesse concreto dei bambini e delle loro famiglie, in una “Operazione Risarcimento Danni” intesa come una raccolta fondi tra i residenti del Municipio VII, ovvero una delle aree più interessate dal fenomeno, destinati alla scolarizzazione della fascia di reddito più bassa attraverso l’acquisto di materiale didattico da donare alle famiglie danneggiate dagli sgomberi. Naturalmente, il progetto prevede che chiunque sia libero di donare o di farsi garante dell’iniziativa, e nulla vieta di estenderla anche ad altre aree.
Abbiamo ottenuto il sostegno della cooperativa sociale Ermes, che è nota per il suo impegno sul territorio e per i risultati ottenuti nei progetti di scolarizzazione, in modo particolare dei bambini residenti nei campi nomadi, per quanto riguarda la parte logistica della raccolta dei fondi e gli accordi con i consiglieri municipali e i dirigenti scolastici dei plessi di zona. In seguito ai consigli del Consigliere generale del Partito Radicale Sergio Rovasio, che ci ha gentilmente dedicato del tempo per ascoltare la nostra iniziativa e ha saputo aiutarci a individuarne i punti fondamentali, abbiamo raccolto le adesioni a un comitato di garanzia che contiene due membri del Partito Radicale, che non solo per noi è sinonimo di trasparenza, legalità e nonviolenza: Rita Bernardini, che ha vinto il Premio Phralipé grazie all’instancabile lavoro a fianco dei diritti umani della minoranza rom, e Marco Perduca, che per primo ci ha incentivato a portare avanti questa battaglia. Hanno accettato di far parte del comitato di garanzia gli artisti Santino Spinelli e Moni Ovadia, noti per la loro sensibilità in merito alla questione dei diritti umani della minoranza rom e non solo, che si sono offerti di partecipare, con iniziative da concordare, alla raccolta fondi attraverso possibili esibizioni e devoluzioni.
Infine, abbiamo offerto ai Radicali Roma di coordinare la raccolta fondi insieme a noi. Il progetto è di aprire una pagina web che tenga il conto dei finanziamenti raccolti e pubblichi il resoconto del materiale acquistato insieme alle scuole. Prevediamo l’apertura di un apposito conto corrente o Posta Pay e un tempo di circa due mesi per diffondere l’iniziativa ed effettuare praticamente la raccolta di materiale didattico, che sarà concordata con le scuole e il servizio sociale municipale. Il 20% della raccolta sarà destinato alla realizzazione di un medio metraggio sulla condizione della minoranza rom, per contrastare la propaganda di stigmatizzazione che è stata fatta con il piano nomadi e denunciare la drammatica situazione dei rom nella Capitale.
Speriamo nel vostro sostegno e vi ringraziamo anticipatamente per la vostra disponibilità.
Camillo Maffia e Giovanni Carbotti