RADICALI ROMA

Padoa-Schioppa in trincea alla Camera

Il cammino parlamentare per la prima Finanziaria del governo Prodi è già tutto in salita. Anche nel ramo del Parlamento dove, stando ai numeri dei due schieramenti, l’appoggio all’esecutivo dovrebbe essere blindato. Così, ieri, a Montecitorio, Tommaso Padoa Schioppa è finito in trincea. Il ministro dell’Economia ha illustrato alla Camera i contenuti della manovra per il 2007. E, un po’ a sorpresa, accanto alla prevedibile barricata della Casa delle libertà, sono affiorate le prime critiche della maggioranza. che ha subito messo le mani avanti, chiedendo modifiche al testo di Palazzo Chigi. Il responsabile di Via Settembre ha sottolineato che la Finanziaria rappresenta una «svolta per la vita economica del Paese». Parole che si sono inserite nell’acceso botta e risposta tra le forze politiche. La Cdl ha attaccato compatta tutte le misure messe in campo dal governo. Mentre nella maggioranza il più duro è stato il rosapugnista Daniele Capezzone. «Non ci siamo proprio. Contrariamente al Dpef e alle promesse della campagna elettorale, la manovra contiene troppe tasse e troppo poche riforme strutturali (pensioni, sanità, pubblico impiego e finanza locale). Per questo – ha detto il segretario radicale – occorre un lavoro bipartisan per correggere in modo profondo la manovra. La linea-guida dovrebbe essere: meno tasse, più riforme». D’accordo Enrico Boselli (Sdi): è una manovra che “si limita a risanare, attraverso i tagli e il prelievo fiscale” ma “non avvia le riforme”. Il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, ha annunciato “una opposizione su tutta la linea, partendo dal Parlamento, ma poi può darsi che possa essere utile fare anche delle manifestazioni su singoli punti come le tasse, le imposte sulla successione, l’esproprio delle famiglie e il Tfr». Nelle file dell’opposizione, è sceso in campo anche l’ex presidente della Camera. Pierferdinando Casini ha osservato che “le categorie si stanno ribellando e sono scontente. Noi presenteremo emendamenti per migliorare questa legge. Mi auguro che l’intenzione di ascolto manifestata dal governo non si fermi alle parti sociali, ma giunga anche in Parlamento”. E nel dibattito si è inserito lo stesso Padoa-Schioppa, rintuzzando le critiche di chi vede aggravi per i ceti medi: “Fatico a comprendere le lamentele di chi ha un reddito di alcune centinaia di milioni di vecchie lire”.