«Paura, preoccupazione, anche rabbia, ma non sorpresa Imprenditori, commercianti, politici. Tutti più o meno sapevano. Temevano. E molti avevano già provato a sollevare la questione. «L’allarme della procura è molto serio. Ma noi avevamo già avuto il sentore di qualcosa che non andava. E molte volte negli ultimi tempi abbiamo chiesto indagini serie sui frenetici cambi di proprietà di bar e ristoranti, sulle improvvise aperture e chiusure di attività…»: afferma Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma. E aggiunge: «Se un procuratore autorevole come Italo Ormanni dice certe cose, è chiaro che ci sono dei riscontri oggettivi. Del resto dopo il Giubileo a Roma sono stati aperti 150 alberghi. Siamo sicuri che è solo frutto della congiuntura economica? A questo punto è necessario approfondire le indagini e prendere provvedimenti al più presto per non perdere il controllo della situazione».
Le infiltrazioni della camorra nel centro di Roma erano già stata denunciate negli scorsi mesi. Più volte. «Quando lo feci io nello scorso agosto, fui derisa e svillaneggiata, fui anche accusata di razzismo – racconta Rita Bernardini,segretario dei Radicali -. Mario Staderini, consigliere comunale della Rosa nel pugno, ha già chiesto al sindaco di adottare tre riforme per una maggiore trasparenza ed efficienza dei controlli: un’inchiesta interna per un censimento delle autorizzazioni rilasciate nel centro negli ultimi cinque anni; la pubblicazione ordine delle autorizzazioni di attività commerciali rilasciate negli ultimi due anni e, infine, l’informatizzazione degli uffici commercio del comune, per consentire i controlli incrociati che oggi sono praticamente impossibili».
Anche Michele Baldi, capogruppo in Campidoglio di Forza Italia, due mesi fa aveva messo in guardia dal rischio che i commercianti, «strangolati dalle norme della Ztl, cedessero le attività a gruppi malavitosi in cerca di bar e ristoranti per riciclare denaro sporco». Baldi aveva presentato anche una mozione in Campidoglio, per sollevare il problema. «L’allarme della procura dimostra che i nostri sospetti erano fondati – dice l’esponente di Forza Italia – e dimostra anche che chi come Veltroni ha minimizzato i mali della città, ha commesso un gravissimo errore di valutazione».
Confesercenti Roma, con una nota, ha comunque ricordato che «non è un problema locale, ma riguarda tutte le città italiane, in tutto il paese le attività commerciali spesso sono la faccia pulita della malavita». L’associazione dei negozianti non ha però nascosto la preoccupazione: «E una situazione molto grave, ma è necessario ricordare che la maggior parte dei commercianti e degli albergatori del centro storico sono bravissime persone, gente onesta». Angelo Bonelli, capogruppo alla Camera dei Verdi, sollecita «misure adeguate» e un «forte monitoraggio dei passaggi di proprietà delle volture, sempre più frequenti. È necessario che le istituzioni facciano fino in fondo il loro dovere».