RADICALI ROMA

Pannella: è urgente che dalla e nella Rosa nel Pugno esploda un grande dibattito. Ai compagni del vertice dello Sdi: fate qualcosa di socialista.

  Pannella: Urgente, necessario, che nella e dalla Rosa nel Pugno esploda un grande dibattito… Vogliamo e proponiamo una Fiuggi Due… Ai compagni del vertice dello SDI, dico: fate qualcosa di socialista… In qualche modo ci siamo venduti i candidati della RnP per Corte Costituzionale e CSM, in cambio di cosa lo scopriremo…
“E’ urgente e necessario che dalla e nella Rosa nel Pugno esploda un grande dibattito. Se non accade, allora può forse sopravvivere, ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con quello che vogliamo sia e le ragioni della costituzione”. Così Marco Pannella, durante la tradizionale conversazione a “Radio Radicale” con Massimo Bordin. “Ho un’impazienza e insofferenza”, aggiunge: “Ai compagni del vertice dello SDI, dico: fate qualcosa di socialista; nel contenuto, nel metodo, nello stile, nelle parole. Io credo di averlo fatto per tutta la mia vita, fin dai tempi della mia militanza universitaria nell’UGI, assieme a Ernesto Rossi, Ignazio Silone, Leonardo Sciascia, Elio Vittorini, Enzo Tortora, ai miei compagni radicali: battaglie socialiste, laiche, libertarie, per la difesa e l’affermazione del diritto e dell’alternativa”.
“Sono accusato”, aggiunge Pannella, di essere “l’imperatore, il prevaricatore, l’intollerante, il protagonista; e loro, i socialisti, i prevaricati che “sopportano”, ci danno pagelline di patologie di stampo psichiatrico collettivo. A questo punto, chiedo: dove sono i segni che non sono subalterni alla gestione oligarchica dell’Unione?”.
Siamo alla vigilia di importanti elezioni per quel che riguarda i giudici della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, osserva Pannella. “In extremis, noi radicali, dopo aver constatato il silenzio e l’assenza dello SDI, abbiamo candidato, per il CSM Mario Patrono”. E’ bene che si sappia, dice in sostanza Pannella, che in queste ore abbiamo scoperto che di fatto la segreteria della Rosa nel Pugno è stata assassinata; che l’Unione si sta spartendo in modo oligarchico e clandestino queste nomine; che la Rosa nel Pugno è stata estromessa ed escluda dalla discussione sui criteri di nomina e sulle candidature; che chi doveva intervenire – come il presidente del gruppo parlamentare Villetti, che si è dimesso, ma ancora non ha comunicato queste sue dimissioni al presidente della Camera – non è intervenuto; e dunque “in qualche modo ci siamo venduti i candidati, in cambio di che cosa, lo scopriremo”.
Pannella ricorda che in passato i dirigenti dello SDI hanno realizzato accordi e alleanze con Alleanza Democratica e Patto Segni, lista Dini e Verdi; ogni volta, dopo aver assicurato una rappresentanza parlamentare, se ne sono andati, di loro si sono perse le tracce. Accadrà anche questa volta? “Penso che non sarà così”, riflette Pannella. “La Rosa nel Pugno è stata costituita sulla base di deliberazioni congressuali e accordi anche legali. Siamo, dunque, condannati a essere e a operare insieme”.
Come sanare la situazione e uscire dall’impasse? “I radicali”, dice Pannella, “hanno operato e opereranno per una riorganizzazione della presenza del socialismo vincente di Loris Fortuna, di Blair e di Zapatero. Noi vogliamo che si spalanchi un grande dibattito, lavoriamo per questo, vogliamo e proponiamo una “Fiuggi due”. Loro cosa propongono? Per questo dico: fate finalmente qualcosa di socialista. Assicurate, per esempio, la presenza nelle istituzioni di una donna, voi che non ne avete eletta una…Perché la Rosa nel Pugno è una grande idea, totalmente socialista, laica e liberale, ma se non è anche una sola di queste cose, crolla tutto”.
Pannella annuncia poi che riprenderà lo sciopero della fame assieme a quanti – per primi i detenuti di tante carceri italiane – hanno dato vita al Satiagraha per la calendarizzazione del provvedimento di amnistia e indulto, e per la questione degli otto senatori eletti, ma la cui nomina viene  impedita da un’arbitraria interpretazione della legge. “Ci accusano di essere movimentisti, mentre loro sarebbero istituzionali. Noi da sempre, fin dai tempi della lotta per il divorzio, con Loris Fortuna, abbiamo dato vita alle uniche grandi lotte istituzionali, parlamentari e socialiste del paese”, sostiene Pannella. “Tutto il fare e l’agire di Emma Bonino, da commissaria europea e ora da ministro, non è forse rigorosa lotta istituzionale? E la quotidiana, certosina, paziente, “operaia” attività parlamentare dei nostri deputati e senatori in tutti questi anni?”. E rivolto a quanti sostengono appunto di questa vocazione radicale al “movimentismo”? Ma di che cosa parlano?”.
Pannella infine sottolinea come sia importantissimo anche se “sembra sfuggito ai più”  il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, rivolto ai parlamentari, ha ricordato che hanno l’obbligo di eleggere subito i componenti della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura di loro competenza. “Un richiamo di grandissimo rilievo”, dice Pannella; ed è sulla linea della nostra lotta negli anni passati, perché il Parlamento, dopo un lungo periodo di inerzia, appunto finalmente risolvesse il problema dei mancati seggi. “E’ un bel segnale, quello del presidente della Repubblica”, dice Pannella, e ce n’è un altro, che si potrebbe e si dovrebbe dare: quello sul potere di grazia e la vicenda Sofri. “Anche per questo dico: dite qualcosa di socialista. Anche voi, del Partito Democratico…”. 
(sintesi della conversazione di Marco Pannella a “Radio Radicale” non rivista dall’autore)