RADICALI ROMA

Pannella: la pensione non sia più un obbligo, ma una facoltà

Una grande Lega dei diritti umani, civili e politici dei cittadini ultrasessantenni del nostro Paese” per far sì che la pensione da “obbligo” si trasformi in “qualcosa di piu’ vicino ad una facoltà che si esercita”.

A lanciare la proposta è Marco Pannella ai microfoni di Radio Radicale, che si dice d’accordo con Massimo D’Alema quando definisce ‘aberrante’ il limite di 57 anni.

Un’unità di vedute, quella con il vicepremier, che però si ferma al merito: “Sono d’accordissimo – spiega Pannella – sul fatto che, finalmente, D’Alema riconosca che la pensione italiana è divenuta aberrante. Io però appartengo ad una storia e ad una cultura diversa dalla sua. D’Alema con ‘realismo’ appartiene ad una storia in cui si convive con le aberrazioni, se queste sono utili – aggiunge – all’esercizio non del buon governo della società ma al potere sulla società da parte di un partito”.

In Italia, spiega invece il leader dei Radicali, “c’è una battaglia da fare, grande quanto quella del divorzio e dell’aborto”, mentre “i sindacati – conclude – non fanno altro che tutelare delle situazioni di privilegio e di profonda ingiustizia sociale”.
___

“Sono d’accordissimo sul fatto che, finalmente, D’Alema riconosca che la pensione italiana è divenuta aberrante”. Lo afferma il leader dei Radicali Marco Pannella che, prendendo spunto dalle parole del Ministro degli Esteri che appunto ha definito ‘aberrante’ andare in pensione a 57 anni, torna a puntare l’indice sui sindacati e a sostenere la necessità improrogabile di una riforma del sistema previdenziale proprio a partire da una rimodulazione delle norme sull’età pensionabile.

“E’ ora di passare all’azione organizzata – sostiene Pannella che spiega – in Italia si può valutare al 30 per cento la popolazione composta da ultrasessantenni. La pensione, che è stata frutto di una grande battaglia sociale e di liberazione da ingiustizie, si è trasformata, invece, in un divieto di lavoro per il 30 per cento della popolazione”. Per il leader radicale, invece, “andare in pensione deve essere qualcosa di più vicino ad una facoltà che si esercita, che non ad un obbligo dal quale non si riesce a liberarsi, se non con le formule in nero dei doppi lavori o di grandi crisi individuali e sociali, di tipo talvolta patologico come la depressione o la frustrazione”.

“Poche chiacchiere – conclude Pannella – c’è una battaglia da fare, grande quanto quella del divorzio e dell’aborto. Si tratta dei diritti fondamentali del trenta per cento della popolazione italiana”.