RADICALI ROMA

Pannella: la Rosa nel Pugno, l'eutanasia…

  PANNELLA: DOBBIAMO SALVAGUARDARE IL PATRIMONIO STORICO E LA NOVITÀ POLITICA DELLA ROSA NEL PUGNO. VIVA LA ROSA NEL PUGNO! NO A QUALSIASI NORMALIZZAZIONE, DOBBIAMO PIUTTOSTO SVENTARE IL PERICOLO-RIASSORBIMENTO.


“Dobbiamo evitare che la Rosa nel Pugno, questo centro propulsore di idee, questa che é stata unanimemente riconosciuta come la novità delle ultime elezioni e della politica italiana, venga riassorbita e subisca un processo di normalizzazione”. Così Pannella ha iniziato il consueto appuntamento radiofonico con il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin. La Rosa nel Pugno come novità ma anche come patrimonio storico che sta ai radicali, ai socialisti e ai liberali proteggere da pericolose involuzioni. “Un simbolo radicale, socialista, laico e liberale che ha onorato le istituzioni italiane ed europee con presenze come quelle di Sciascia, di Tortora, e di tanti altri che dovremmo ricordare più spesso”.

Per queste ragioni il partito Rosa nel Pugno é da rilanciare, partendo dagli accordi e le regole che “Radicali italiani, SDI ed associazione Luca Coscioni si sono dati già a partire dal dicembre 2005”.

PANNELLA: LE PROPOSTE E LE DISCUSSIONI DI QUESTI GIORNI SULLA RNP RAPPRESENTANO STRUTTURALMENTE LA LIQUIDAZIONE DELLA FORMA CHE ABBIAMO INVENTATO, CHE É STATA RAGIONE DEL CREDITO CHE ABBIAMO RICEVUTO, E DEL CONSEGUENTE PANICO DA NOI INGENERATO ALL’INTERNO DELLE VARIE ARTICOLAZIONI DELLA PARTITOCRAZIA ITALIANA.

“Sia le proposte di Turci, sia quelle di Boselli e dello SDI, rappresentano stutturalmente la liquidazione della forma che abbiamo inventato e che é stata evidentemente causa prima del credito avuto, e del panico ingenerato da questo credito, non in quanto partito di massa, ma come partito di opinione che avrebbe potuto poi nei mesi trovare le sue forme”. Così Pannella ha commentato le proposte avanzate in questi giorni e tese a fare della RnP un patito federale solamente nei mesi a venire.

Riguardo ai due punti di discussione principali, cioè la questione-simbolo e la questione-amministrative, invece, si tratterebbe semplicemente, secondo il leader radicale, di tornare a quegli “elementi di garanzia” già decisi sin dal primo momento.
Sul simbolo, e “proprio su richiesta dello SDI, arrivammo ad un accordo scritto presso notaio. Ci siamo cioè vincolati – ha spiegato Pannella – a non potere usare il nostro simbolo radicale della rosa nel pugno fino al 2011, anche di fronte all’eventualità che la RnP finisse subito dopo”. Quella che allora fu “una riflessione ed una decisione drammatica ma bella”, rende superato il finto-dibattito sulla “proprietà del simbolo” o sul “simbolo in affitto”.

Quanto alla possibilità di presentarsi alle prossime elezioni amministrative con questo simbolo, Pannella non esclude nessuna possibilità, ma premette che sarebbe impensabile, oltre che deleterio, creare decine o centinaia di “titolari della rappresentanza politica della RnP”. “A questo diciamo no”. ” Non intendiamo minimamente che la RnP sia legata alla gestione della realtà SDI, o di altre realtà, con i loro titolari sul territorio. Noi intendiamo tutelare la crescita, la speranza, la pulizia di immagine della RnP”.

PANNELLA: PER IL FUTURO RILANCIAMO CON SERIETA’, CON L’OTTIMISMO DELLA VOLONTA’ CHE VORREI TUTTI RITROVASSIMO, UN CENTRO PROPULSIVO DI OBIETTIVI ED OPINIONI UNICO. IL SOLO AD AVERE LA POSSIBILITA’ DI SUPERARE LIVORNO. LA FEDERAZIONE PROPOSTA E’ SOLO UN MODO DI CHIUDERE LA RNP AGLI APPARATI DEI SOGGETTI FONDATORI.

Piuttosto che una mera strutturazione burocratica del partito, Pannella propone un “comitato dei mille”, unica “ipotesi di partito, organizzato per ora come partito di opinione, che continua a vivere anche come esperimento”. Questo al fine di “aumentare la base dei titolari della rappresentanza politica della RnP, come si é già fatto su iniziativa radicale a livello di segreteria e direzione, e senza escludere quindi la possibilità di coprire un ambito territoriale”.

Per fare questo ci vuole serietà, e “non mi pare serio – spiega il leader radicale – che dopo gli accordi dei mesi scorsi si azzeri tutto per fare un fritto misto di partito tradizionale, magari con una spruzzata di referendum e di primarie”. “La federazione é un modo per chiudere all’interno degli apparati SDI e radicali, magari con una piccola percentuale di “turciani”, il partito RnP”.

Proprio rivolgendosi a liberali, socialisti e radicali non di apparato, Pannella rilancia: “Vorrei dire a Benzoni, Landolfi, Macaluso, che in maniera diversa ci richiamano all’ottimismo della volontà, dico che quest’ottimismo della volontà può valere serbarlo anche per la RnP, unico soggetto politico che ha potenzialità di superamento della svolta di Livorno”.

“Siamo determinati a operare e ad essere capaci perché viva la RnP”.

PANNELLA/RNP/PARTITO DEMOCRATICO: AL CENTRO DEL DIBATTITO RIMANGANO I CONTENUTI E NON I CONTENITORI. NON ABBANDONIAMO UN PROGETTO DI PARTITO DI OPINIONE E DI OPINIONI CHE RIESCONO AD ESPLODERE, PURE IN UNA ITALIA IN CUI LA STESSA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE E’ VIETATA.


La Rosa nel Pugno come contesto nuovo, “approvato dai rispettivi partiti e associazioni che lo hanno fondato, ma che vive in una sede nuova, quanto meno strutturalmente e quindi politicamente”. Pannella auspica che tutto ciò non sia messo da parte, “un centro di propulsione unico, certo in transizione, ma che in questi sette mesi é stato legato alla discussione e diffusione di obiettivi, e che su queste idee ed obiettivi ha scelto di giocare le aggregazioni, ma senza esiti già previsti”.

“Lasciare tutto questo, abbandonare il progetto di un partito di opinione, che esplode perché in Italia la stessa circolazione delle idee é vietata” sarebbe un peccato.

Allo stesso modo, e con lo stesso spirito, Pannella si inserisce nel dibattito sul Partito Democratico, una discussione dalla quale i radicali “non si tirano certo fuori”. “Ma abbiamo il vizio – ribadisce il leader radicale – di voler parlare non di contenitori, ma di contenuti, per immaginare magari attorno a questi delle aggregazioni possibili”.

PANNELLA/EUTANASIA: BASTA UN CENNO DI PIERGIORGIO WELBY E NOI, COME COMPAGNI, FAREMO IL NOSTRO DOVERE. SONO PRONTO AD ASSUMERMI LA RESPONSABILITA’ DELLA VIOLAZIONE DELLA LEGGE PER RIMUOVERE UN COMPORTAMENTO ANTICOSTITUZIONALE CHE VIOLA LIBERTA’ E RESPONSABILITA’ DELLE PERSONE.

Pannella é intervenuto poi sul dibattito riguardante l’eutanasia, sollevato nei giorni scorsi ed ancora in queste ore dall’Associazione Luca Coscioni e dal suo co-Presidente Piergiorgio Welby. “Welby oggi ci dice di fare presto, non ce la fa più. Come già dichiarai a proposito della vicenda atroce ed immonda di cui fu vittima Emilio Vesce e la sua famiglia, anche oggi sono pronto ad assumermi la responsabilità di violare la legge per rimuovere un comportamento anticostituzionale contro la libertà e la responsabilità delle persone”. Un messaggio diretto all’esponente radicale: “Piero sa che proprio con il rigore della nonviolenza, basterebbe un suo cenno e noi faremmo il nostro dovere. Anche subito”.

Pannella annuncia poi, per lunedì alle 16, una conferenza dell’associazione Luca Coscioni durante la quale si presenteranno i progetti di legge relativi al tema eutanasia. Questo anche per riavviare il dibattito senza deviare da quanto “una persona attenta come Piero ha rivendicato e chiesto”, cioé l’eutanasia. Il dibattito sembrerebbe essersi trasformato in quello sul testamento biologico, ma è bene ricordare che anche di questo “si parla solo quando viene fuori un le
ader radicale che pone un problema che dal corpo dei malati va a finire dritto nel cuore della politica”. “Piero – ha concluso Pannella – ha posto un problema del vissuto italiano, quello di una morte italiana ancora oggi fatta di rantoli e sofferenze”.