RADICALI ROMA

PANNELLA: QUANDO SI AFFRONTERA’ LA LOTTA CONTRO LE COMMISTIONI E LE ILLEGALITA’ DI OGGI, OLTRE CHE QUI, NELLA ROSA NEL PUGNO? BENE CHE SI SCOPRANO (O COPRANO?) I GUAI DI IERI. MA NON SI FACCIA FINTA DI IGNORARE QUELLI DI OGGI. SONO PEGGIORI…

  IL SEGUENTE INTERVENTO DI MARCO PANNELLA VERRA’ PUBBLICATO SUL NUMERO DI DOMANI DI “NOTIZIE RADICALI”, IL GIORNALE TELEMATICO DI RADICALI ITALIANI (ACCESSIBILE SU WWW.RADICALI.IT ). Preghiera di citare la fonte, grazie.
“Lo si sa: il passato che non s’affronta vive e incombe ineluttabilmente come persistente presente/futuro. O, per dirla chiaramente, condanna il presente a metastasi inarrestabili e letali d’un tumore che ci si era illusi di poter battere semplicemente nascondendolo a se ed agli altri, con l’aiuto illusorio dei soliti palliativi.
         Questo vale per il regime attuale per tutto il ceto dominante del nostro monopartitismo imperfetto dell’oligarchia, di destra o sinistra che appaia.
         Oltre ai 31 punti di Fiuggi, che non sono stati presi nemmeno in burocratica attenzione, ve ne sono altri che non possono non connotare – a mio personale avviso – la politica e i programmi adottati e difesi dalla Rosa nel Pugno, per l’Unione, il Centrosinistra, o come lo si voglia individuare.
         In primo luogo la concezione statolatrica che è alla base di pretese nuove legittimità per le quali vengono finanziati dai contribuenti, a loro spese, e senza controlli, malgrado il popolo italiano si sia pronunciato plebiscitariamente (con oltre il 90% dei Sì) contro, il finanziamento pubblico dei partiti, e probabilmente di sindacati, corporazioni di settore mentre oggi li si deruba, ripeto: li si truffa e si deruba, con una operazione tecnicamente e sostanzialmente illegale, violenta dette, secondo le leggi eccezionalmente davvero vigenti dette di: “rimborso spese”, anche se poi mai avvenute, conosciute, controllate. Abbiamo così (e dobbiamo cancellarli) l’uso e l’abuso di “servizi pubblici” ai fini di interessi “privati” (anche secondo la Costituzione italiana) che si aggiungono alle migliaia di milioni in contanti, non di rado usati per costituire patrimoni immobiliari, uso fruttifero e speculativo in banche o borse, in operazioni che da qualche anno vengono sempre più duramente e chiaramente alla luce come costitutive della, “nuova legalità” italiota.
         In secondo luogo va assolutamente affrontata  la  sistematica violazione di dettati costituzionali democratici, e dei Trattati comunitari internazionali in tema di diritto, di diritti e in particolare di elezioni, di elettorato passivo e di Costituzione stessa dei singoli momenti elettorali. Occorre progettare l’impegno, immediatamente, o non resterebbe che da constatare che fra centrodestra e centrosinistra resistono e si aggravano tutt’al più differenze solo quantitative nell’uso e per l’uso delittuoso delle istituzioni e degli interessi in essi dominanti, ripetiamolo: oligarchici e partitocratrici,  sideralmente distanti dalle realtà sociali e dalle regole costitutive di uno Stato di diritto….
         Potrei continuare – ahimé –  a lungo. Ed è interessante che ancora ieri a fronte del semplice lancio incidentale di un sassolino nello stagno oligarchico a titolo d’esempio e del tutto in via personale, si sia alzato un coro di rane, di moniti, di sdegnate reprimende. Pari, soltanto, al consenso popolare davvero generalizzato che, nei loro stessi “popoli”, tribù o, spesso, famiglie, mi si è, subito e ovviamente, manifestato: “Bonino for Presidente, magari!”
         Ma dove e quando, oltre che nella e dalla Rosa nel Pugno, si comincerà a discutere, a trattare compromessi, a governare retromarcie su tutto, dagli embrioni ai detenuti, alla crisi della giustizia e quella delle piovra mafioso-politica?”.
         Ora si griderà a Pannella che attacca e rompe con il centro-sinistra :-)? Da ridere; o da piangere?
         Per mio conto,  cerco così  di scongiurare debolezze, errori, cattive coscienze, illusioni, che realisticamente fanno della prospettiva elettorale un momento di altissimo rischio di dissipazione di un patrimonio di alternanza e di alternativa che a troppi era parso inesistente a fronte di anni e anni di successi che, accade a volte, accecano più che gli insuccessi”.
Marco Pannella
m.pannella@radicali.it