RADICALI ROMA

Pannella: rinuncerò ai medici, ragioni e obiettivo della continuazione

So bene cosa accade al mio corpo a partire dal superamento delle 100 ore di sciopero totale di fame e sete. Conto per resistere oltre sulla forza morale e sull’amore che mi animano per il dialogo, per il libro che vive dentro di tanti di noi, per la legge, il diritto, i diritti.

Se potrò giungere alle 120 ore, consentirò che ogni 6 ore si “controlli”, ripeto; si controlli il mio stato per provare con le analisi scientifiche il proseguirsi onesto e leale del mio sciopero di dialogo nonviolento, di affermazione della morale civile e istituzionale, della legge. Ma non potrò confermare al collegio medicoa, ed in particolare al Prof. Claudio Santini l’incarico di assistermi. Non potrò, infatti, consentire che essi rischino gravi sanzioni professionali e anche penali, pochè non potrò ottemperare alle loro prescrizioni. Ricambierei molto male il tesoro umano e medico che con i suoi colleghi egli mi ha donato e mi dona, come a Sergio Stanzani e – ne sono certo – ai suoi pazienti, al suo ospedale.

Ciò premesso, OCCORRE CHE IO RIBADISCA IL PERCHE’ RITENGO NECESSARIO IL FAMIGERATO “RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE”, L’ATTUARE IN TAL MODO IL NOSTRO: “FAI QUEL CHE DEVI, ACCADA QUEL CHE PU0’, DI SALVEMINI ED ERNESTO ROSSI, TRA GLI ALTRI TANTI. L’HO GIA’ SCRITTO IERI, MA TRANNE “NOTIZIE RADICALI ONLINE” NESSUNO LO HA RIFERITO.
LA ROSA NEL PUGNO E’ OCCASIONE E PRETESTO DI UNA MANIFESTA, INDISCUSSA INIQUITA’ INFERTA ALLA LEGALITA’, AL DIRITTO, QUINDI A TUTTI I CITTADINI ITALIANI, CHE SIAMO. OCCORRE ASSOLUTAMENTE CORREGGERE QUESTO ERRORE IMPOSTO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO, ALLA COSTITUZIONE E ALLA DIGNITA’ DEL NOSTRO PAESE; COME QUANTO PERFINO IL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA FU INTERROTTO IN PIENA FLAGRANZA DI REATO E LO SOSTRINGEMMO FINALMENTE DOPO DUE ANNI DI ILLEGALITA’ AD ELEGGERE I DUE SUOI GIUDICI COSTITUZIONALI.

Ora, il proseguirsi dello sciopero della sete e della fame di dialogo nonviolento (a questo punto esteso a tutti) è necessario al manifestarsi ed all’organizzarsi attorno alla Rosa nel Pugno della resistenza liberale e costituzionale volta e atta al superamento dell’errore. Bisogna pure, per dirla con Benedetto Croce, che nella vita di una nazione vi sia qualcuno per cui “Parigi NON valga una messa”.

Un’elezione non vale la Messa di credente e di laico, nella religiosità della libertà, del libro, della democrazia in uno Stato di Diritto”.