495 detenuti di Rebibbia digiunano per due giorni a sostegno dell’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella per i diritti costituzionali e democratici, per la difesa delle istituzioni, per la legalità della competizione elettorale con particolare riferimento alle discriminazione imposte alla Rosa Nel Pugno. Lo rende noto un comunicato di Radicali Italiani.
L’elenco dei nomi, con le firme autografe dei detenuti aderenti allo sciopero della fame, sono state affidate al Presidente della Consulta Penitenziaria di Roma, Lillo Di Mauro, che le ha consegnate questa mattina presso la sede del Partito Radicale.
Dei 495 detenuti che hanno attuato, nelle giornate che vanno dal 28 al 31 gennaio uno o due giorni di digiuno, 135 sono cittadini stranieri provenienti da 31 Paesi: Albania, Algeria, Argentina, Belgio, Bosnia, Brasile, Burundi, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Francia, Ghana, Grecia, India, Iraq, Macedonia, Marocco, Mauritius, Nigeria, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia e Montenegro, Singapore, Somalia, Spagna, Tunisia, Ucraina, Venezuela.
Non è la prima volta che i detenuti accompagnano Marco Pannella in una iniziativa nonviolenta a difesa della legalità delle istituzioni; lo hanno fatto partecipando alla lotta per il ripristino del plenum della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati e, recentemente, nella campagna per l’amnistia e l’indulto.
Lo stesso Marco Pannella, intervenendo alcuni giorni fa a Radio Radicale per motivare la sua decisione di continuare lo sciopero totale della sete e della fame, si era rivolto al mondo carcerario con queste parole: “So – aveva detto – che l’unico ambiente nel quale mi si comprenderà anche in questa circostanza, è quello delle carceri. Quello della polizia penitenziaria, quello dei detenuti di ogni tipo.” “L’altro giorno, a Roma, nelle nostre strade – aveva raccontato Pannella – ho incontrato due vu cumprà, senegalesi immagino. Uno di loro mi ha detto: ‘ciao grande capo. Vai avanti, sai, noi ti seguiamo!’.” “So anche – aveva concluso Pannella – che gli extra-comunitari il senso del diritto ce l’ hanno perché l’hanno vissuto da bambini, contro quei regimi che li hanno portati a vivere in Italia.”
Intanto, sono già pervenute, attraverso i siti radicali, decine di annunci di partecipazione al “Grande Satyagraha per i diritti costituzionali e democratici del popolo italiano, per la difesa del vivere civile e della conoscenza” lanciato per domenica 5 e lunedì 6 febbraio prossimi nelle forme dello sciopero della fame o di altre azioni nonviolente.