RADICALI ROMA

Pannella su pensioni, Medio Oriente, Governo, Rosa nel Pugno…

PANNELLA: NECESSARIO AFFRONTARE IL NODO DELLE PENSIONI, PONENDO IL TEMA DEL ‘DIRITTO’ AL LAVORO ANCHE PER 65ENNI E 70ENNI, CIOE’ PER 30% DEGLI ITALIANI. PRODI NON ELUDA IL PROBLEMA E LA DESTRA LA SMETTA CON LA GIUSTIFICAZIONE DELL’ELUSIONE CHE NON HA NULLA DI LIBERISTA. IL PROBLEMA RIMANE QUELLO DELLA NON-DEMOCRAZIA E DELLA NON-CIRCOLAZIONE DELLE IDEE.
Marco Pannella ha cominciato la consueta conversazione settimanale ai microfoni di Radio Radicale partendo dal tema delle pensioni, un tema sul quale il livello della discussione “non ha soddisfatto” il leader radicale. Ed “il problema” di fondo è quello “della democrazia, o della non-democrazia, cioè della mancanza di circolazione delle idee”.
“A 25 anni di distanza dalla prima volta”, quando il Partito Radicale cominciò ad accorgersi degli squilibri prossimi venturi dovuti anche all’evoluzione demografica del nostro paese, Pannella ha riprovato nei giorni passati a porre ancora una volta il problema, pur affermando che “all’interno della stessa area radicale non si afferra a pieno il tema che pongo, quello del diritto al lavoro pieno anche per i sessantacinquenni, i settantenni…Cioè per il 30% della popolazione italiana”.
Cosa c’entra la democrazia? “La democrazia é un problema di tecnica di convivenza; se di una idea si parla, si consente di incontrarla, di detestarla od appoggiarla, allora abbiamo un tessuto che sostiene la vita delle idee e delle persone stesse”. Oggi questo in Italia manca.  
Rimane il fatto che “solo il 17% di quelli che perdono un lavoro hanno oggi in Italia la possibilità di convertirsi ad altro e ricominciare, contro il 50% della media europea. Abbiamo un welfare non vero – ha spiegato Pannella – ma che genera sofferenza ed ingiustizia…Nonostante ciò, Vespa, o Floris che gioca a fare Santoro, o chi per loro, preferiscono fare la novantesima puntata su Cogne o processi simili piuttosto che un dibattito su un tema di attualità, magari con una voce radicale in campo”. 
Oggi si corre il rischio che, come nel ’94 fece Berlusconi, prontamente redarguito da autorevoli economisti, non si inserisca nella finanziaria il tema delle pensioni.
Sintomatico in un’Italia la cui politica fiscale “si fonda su due aspetti: il primo é che più del 50% delle entrate fiscali, senza che la destra si sia mai doluta di questa, é fatta della rapina compiuta sulla busta paga del lavoratore dipendente direttamente alla fonte. La paga italiana é un colabrodo, naturalmente a danno del lavoratore. Il secondo aspetto, sul quale non cesso di stupirmi, é il fatto che ci si scandalizza ancora – da perbenisti – quando ci si accorge che gli imprenditori molto spesso dichiarano meno dei loro stessi dipendenti, mentre allo stesso tempo si dipinge Visco come un vampiro. La giustificazione dell’elusione che viene da destra – ha sottolineato Pannella – non ha nulla di liberista, questo sia chiaro. Ci vorrebbe un po’ più di pudore e soprattutto, nella polemica, bisogna sempre proporre un’alternativa”.
Le proposte radicale rimarranno semiclandestine visto che “quanto più il tema é importante, tanto più allora ne parleremo solo su Radio Radicale”. 
M.O.: BASTA CON LA SOVRANITA’ NAZIONALE ASSOLUTA DI ISRAELE, BASTA CON LA ROBA VECCHIA DEI DUE POPOLI E DUE STATI. PARTECIPAZIONE EUROPEA E’ UN DIRITTO DI ISRAELE E DELLA PALESTINA. PRIMO GRANDE SATYAGRAHA PER LA PACE NECESSARIO PERCHE’ OCCIDENTE DEMOCRATICO RICONQUISTI SUE ARMI DI ATTRAZIONE DI MASSA.
“Urlare ‘Pace! Pace! Pace!’, questo é il miserere con il quale si accompagnano storicamente la guerra e le violenze mondiali”. Con questa notazione Pannella é tornato ancora una volta sulla proposta del Partito Radicale Transnazionale, ripresa in settimana anche da alcuni giornalisti autorevoli come Foa ed Arditti, cui va al merito di aver ripreso alcune delle motivazioni del Primo Grande Satyagraha per la Pace. Non tutte, visto che “nel testo dell’appello – ha precisato il leader radicale – abbiamo scritto in neretto che l’entrata di Israele nell’UE ha valore innanzitutto STRU-MEN-TA-LE, strumentale agli obiettivi del satyagraha, cioè all’inclusione e alla strutturazione del prossimo-Oriente nell’Unione Europea”. ‘Prossimo’, traducendo letteralmente dal francese, con espressione che anche semanticamente rende meglio l’idea stessa della vicinanza, della “vicinanza all’Europa”.
Anche qui, come nel caso delle pensioni, Pannella constata la non-circolazione delle idee, anche se in fondo i concetti fondamentali sarebbero solo due: “quello di farla finita con questa pochezza, nobile e tragica allo stesso tempo, di uno stato – Israele – che occupa lo 0,2% del territorio prossimo-orientale e che mantiene però la sua sovranità nazionale assoluta, di fronte a decine di stati moderni europei che rinunciano invece a questa sovranità nazionale” e la questione “due popoli-due stati, perché si associa automaticamente idea di popolo a quella di stato, come se ci fosse il ‘diritto ad uno stato’. Israele invece non può continuare ad essere stato nazional-nazionalista, ed il diritto del popolo palestinese é tutt’al più quello di avere un dato pubblico autonomo che gli garantisca i suoi diritti”. Questo dipenderà anche dall’Europa, visto che “non si capisce perché l’eventuale avvenuta partecipazione europea di Israele non debba essere diritto della stessa Palestina”.
Questa sarebbe la strategia e lo strumento per “riconquistare” quelle che Pannella ed i radicali definiscono “le nostre armi di attrazione di massa”. Tra le quali c’é ad esempio l’attrazione esercitata dal modello democratico americano, che “non va buttato assieme all’acqua sporca, cioè assieme alla Presidenza Bush, quasi sicuramente la peggiore della storia americana”. Il Satyagraha anche come argomentazione per i federalisti europei, se non per “il movimento federalista che non c’é più”. 
PARTITO DEMOCRATICO, PANNELLA: FASSINO DI FRONTE AD UN REBUS CON MARGHERITA CHE CERCA DI FORNIRE GARANZIE AL VATICANO. D’ALEMA DI DIFFICOLTA’ NE HA MENO, PARTENDO DA VISIONE POST TOGLIATTIANA. IN QUESTE CONDIZIONI PARTITO DEMOCRATICO SARA’ PURE INCOMBENTE, MA NON PARTITO D’ALTERNATIVA.
Pannella commenta anche il dibattito ancora in corso sul Partito Democratico, rilevando “la Margherita non può che dare attualmente garanzie solide al Vaticano di fornire quantomeno le stesse garanzie che fornisce la destra clerico-fascita” e di fronte a questo Piero Fassino si trova come “di fronte ad un rebus”. Molto meno problematica la situazione di Massimo D’Alema, che “parte da una visione molto classica per il PCI, post-togliattiana”.
Risultato? Il Partito Democratico sarà forse “incombente”, ma “non come partito d’alternativa, con chiarezza di proposte alternative”.
CINA, PANNELLA: CONOSCIAMO EMMA BONINO, VEDREMO IL FRUTTO DEL SUO IMPEGNO PRIMA DI QUELLO DI TUTTI GLI ALTRI. PRODI? NON VORREI PREDILIGESSE FRONTE INTERNAZIONALE PER LASCIARE AI PARTITI LA SOLUZIONE DI ALTRE QUESTIONI CHE SCOTTANO.
“Emma la conosciamo abbastanza bene per sapere che vedremo, prima che con tutti gli altri, il frutto del suo impegno”, così Marco Pannella commenta le polemiche di questi giorni riguardanti il Ministro radicale per il commercio internazionale e per le politiche europee e la visita della delegazione italiana in Cina.
“Ora Prodi volerà direttamente a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Non vorrei che la predilezione di Prodi di stare sul fronte internazionale sia una tentazione tipicamente democristiana di andare su altri fronti rispetto a quelli che scottano, perché su questi ultimi se la sbroglino invece i partiti e gli avversari. Sarebbe piuttosto interessante se il capo del governo si accorgesse, magari assieme a D’Alema, che una presenza in quella sede della Bonino potrebbe riproporre un quasi-miracolo avvenuto nel ’94, in cui si arrivò ad un passo dalla moratoria su
lle pena di morte”.
ROSA NEL PUGNO, PANNELLA. VENERDI’ SPERO CHE CLAUDIO MARTELLI ED ALTRI LAICI, SOCIALISTI, LIBERALI E RADICALI VOGLIANO INTERVENIRE ALLA DIREZIONE DELLA ROSA NEL PUGNO, CHE NON SIA SOLO RIUNIONE DI APPARATI SDI E RADICALI.
“Venerdì si terrà una direzione della Rosa nel Pugno cui spero Martelli ed i socialisti in generale, altri oltre a personalità del calibro di Biagio de Giovanni, vorranno partecipare. Se vogliamo crescere, dobbiamo crescere nel momento difficile. Sarà arduo, anche per la mancanza di democrazia che ancora una volta non permette di far circolare l’idea-RNP, e penso anche all’atteggiamento della nuova direzione de Il Riformista”, così Pannella annuncia la riunione di questa settimana del partito RnP.
“Entro il 31 ottobre si é previsto di arrivare ad un aggiornamento delle norme e della configurazione della RNP – ha spiegato il leader radicale – ma il dibattito rischia di diventare nominalistico, anche perché non c’é! Per i compagni dello SDI, da tredici anni almeno, esiste nessuna pubblicità anche nella vita interna. Tutto é vissuto al loro interno con quella che loro chiamano riservatezza, e che noi chiamiamo segretezza. I nostri dibattiti della RnP sono belli e drammatici, ma poi il giorno dopo, ogni volta, non rimane nulla. Vivere con questi dibattiti ormai da un anno, dibattiti che sono e restano cosa nostra, é un fatto drammatico. Se non c’é aria, se non c’é Radio Radicale, o il sito internet RadioRadicale.it, se non si può valutare…Questo é un problema veramente drammatico, perché poi l’anima stessa della RnP non ne sa nulla. Penso a Landolfi, a Benzoni, a De Giovanni…e figuriamoci i militanti! E se non c’é conoscenza, cosa organizziamo?” 
“Senza conoscenza e trasparenza non ci può essere democrazia, anche al nostro interno. Questo dovrebbe e potrebbe essere un bel dibattito, anche più generale sulla forma-partito, magari con interventi di studiosi, o di quelli del Partito Democratico che affrontano lo stesso problema. Questa mancanza di dibattito é quello che ci preoccupa. Come mi preoccupa il fatto che ci si debba ora definire liberal-socialisti…Ma io forse ho aspettato il 2006 per affibbiarmi questa definizione? Blair, Fortuna, Zapatero, sono forse libera-socialisti? Ma non sono liberali e socialisti allo stesso tempo?”.
“Per la prima volta sono molto teso – ha concluso Pannella – ho dubbi sulla crisi di crescita, che non sia piuttosto un’altra crisi. E per questo faccio appello a Claudio Martelli ed altri…Mi verrebbe in mente Zanone, ma ora é gia messo lì, fa parte della Margherita, ma costituisce praticamente una presenza di nobilato”.
FALLACI, PANNELLA: PERSONA SUGGESTIVA E DI UN’ENORME FORZA, ANCHE RABBIOSA. PER LEI VALE QUELLO CHE DICO DA SEMPRE DI BENEDETTO CROCE: L’OBIETTIVITA’ NON SI CREA CON LA PRETESA DI ESSERE OBIETTIVI, MA NEL MOMENTO IN CUI LE APPASSIONATE SOGGETTIVITA’ COMPRENDONO GLI ANTICORPI PER COLORO CHE ASCOLTANO.
Pannella ha in conclusione commentato la morte di Oriana Fallaci che, come ricorda l’archivio di Radio Radicale, pur difficilmente incanalabile per tutta la sua vita in un preciso movimento politico, in un breve periodo della sua vita sposò esplicitamente la causa del Partito Radicale. “Una persona enormemente suggestiva, di una enorme forza, anche rabbiosa. E glielo ripeto qui perché gliel’ho già detto personalmente. Delle sue interviste le rimproveravo il fatto che avevo la sensazione le sue domande non fossero quelle che gli interlocutori conoscevano. Con Oriana funziona quello che dico sempre di Benedetto Croce: l’obiettività non si crea con la pretesa di essere obiettivi, ma quando le appassionate soggettività comprendono gli anticorpi per coloro che ascoltano”. Infine Pannella ha sottolineato come “l’essere atea-cristiana” di Oriana Fallaci fosse cosa “diversa da quell’essere cattolici-devoti tipico di Quagliariello o Pera”.