RADICALI ROMA

Pannella: un Prodi bis con Governo e programma rinnovato

“Al Presidente della Repubblica abbiamo espresso, fra le due possibilita’ di una conferma del governo Prodi attuale o quella di un nuovo governo Prodi, la nostra preferenza per quest’ultima”. Lo ha detto il leader radicale Marco Pannella in una conferenza stampa alla Camera, esortando l’intera coalizione di centrosinistra ad avviare una nuova “offensiva politica attorno alla coalizione e alla presidenza Prodi” e a lasciar perdere, pero’, le suggestioni del ‘dodecalogo’, una blindatura che non a caso la Rosa nel pugno ieri nel vertice non ha sottoscritto, e a ripartire con la politica.

Ossia, “guardando ai segnali che vengono da diversi settori: penso alle dichiarazioni -aggiunge Pannella- di Raffaele Lombardo, penso a Bruno Tabacci, al Nuovo Psi, a Marco Follini e agli autononimisti… Insomma, quella gente che dice ‘Prodi non e’ un problema. Ecco, sei mesi fa non l’avrebbero detto”. Tuttavia, e’ necessario che nel nuovo esecutivo e nel nuovo programma, perche’ di questo si tratta, “vengano rafforzati gli elementi riformatori, laici e liberali”. Insomma, stesso premier, ma con un nuovo programma e senza escludere la possibilita’ di nuovi ministri. Anche perche’, spiegano i dirigenti del partito, e’ questo che traformerebbe quello che appare ora una caccia ai singoli voti in una nuova fase. “Ci vuole un nuovo governo Prodi che abbia una durata ‘politica’ e con un premier libero dalla palude partitocratica” dice ancora Pannella. Il leader non si mostra turbato dall’assenza dei ‘Dico’ nei 12 punti: “C’e’ comunque il ddl presentato dall’esecutivo e in ogni caso, anche se non si chiamassero ‘Dico’ e’ una questione che va avanti da se’, sotto l’urgenza delle spinte che vengono dalla societa’. E’ un fatto politico, sociale, antropologico, malgrado la banda di ossessi che ogni giorno sentenzia. Ma il buon Dio -conclude- alla fine verra’ in aiuto a noi e non a loro…”.
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Non una prosecuzione di questo governo con l’ingresso di singole personalita’ nella maggioranza, bensi’ un nuovo governo Prodi, un Prodi bis, con una nuova politica riformatrice e liberale, cosi’ da riuscire ad agganciare nuove forze politiche e avere assicurata la stabilita’. Per far questo, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dovrebbe non chiudere la crisi ora, ma prendersi piu’ tempo. E’ questa l’opinione del leader storico dei Radicali, Marco Pannella, illustrata oggi al presidente della Repubblica in occasione delle consultazioni al Quirinale. In linea con questo pensiero Pannella riferisce ai giornalisti in conferenza stampa di non aver sottoscritto ieri sera, come invece chiesto da Prodi, il documento di 12 punti per “blindare” esecutivo e maggioranza attuali. Solo con un nuovo governo, ha spiegato infatti Pannella, “avremmo un presidente del Consiglio, Romano Prodi, libero di occuparsi veramente non solo degli sviluppi economici, ma anche del dibattito politico, questa si’ sarebbe una cosa seria”. Insomma, per Pannella non serve “un semplice allargamento della maggioranza, ma un rafforzamento della politica riformatrice dell’Unione, perche’ il problema non e’ accattare qualche voto individuale in piu’, ma offrire l’occasione a nuove forze di condividere la politica del governo”. E Pannella spiega ad esempio di pensare a “Rotondi, o a Tabacci e Follini, il Nuovo-Psi o ancora a Lombardo, al quale certo il ponte sullo stretto non si puo’ dare ma si possono offrire le risorse per le infrastrutture al sud”. Quindi, “no a blindature e arroccamenti”, ribadisce Pannella, tanto che ieri sera “sia io che Boselli abbiamo deciso di non sottoscrivere il documento, nonostante Prodi avesse chiesto a tutti di firmare uno per uno, perche’ in vista delle consultazioni di oggi avrebbe rappresentato un voler blindare una soluzione”. Infine, Pannella non puo’ evitare di ricordare, anche ironicamente, che “se oggi quegli otto seggi al Senato fossero stati attribuiti alla Rosa nel Pugno, questo non sarebbe successo. Ma non voglio scherzare su una questione di ripristino della legalita’”.
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“Proponiamo un’offensiva politica per il rilancio delle ragioni di questo presidente del Consiglio e di questo progetto” e “fra le due possibilità, confermare il governo Prodi” così com’è o “fare un nuovo governo con Prodi”, ma che appunto non sia la fotocopia di quello attuale, “scegliamo questa seconda preferenza”. È un ‘Podi bis’ che non guardi semplicemente all’allargamento o alla compravendita, perchè “a noi non interessa”, quello che il leader dei radicali Marco Pannella ha proposto incontrando questa mattina il presidente Napolitano al Quirinale, un governo che miri al “rafforzamento della ragione costitutiva di questa maggioranza, che è una ragione riformatrice e laica”. “Il problema – ha spiegato Pannella incontrando la stampa a Montecitorio – non è ‘accattonare’ una serie di consensi, ma favorire la crescita del consenso nell’Unione. Siamo per una soluzione che abbia una durata politica e veda il presidente del Consiglio libero dalla palude partitocratica che c’è intorno a lui: Prodi sia libero di controllare lo sviluppo della realtà economica e del dibattito delle responsabilità politiche”. Come a dire, inutile portare nella maggioranza una manciata di senatori e chiedere subito la fiducia quando la crisi potrebbe riproporsi a breve termine “con Mastella o Di Pietro”. Meglio quindi che Napolitano “non si prenda due giorni” per confermare questo governo, ma usi più tempo in virtù di “un progetto politico che possa riformarsi”. Per Pannella sarebbe infatti “doveroso consentire ad un presidente del Consiglio che ha pagato lo scotto di una compagnia piena di contraddizioni vedere se riesce a rafforzare le ragioni e gli obiettivi dell’Unione”. Che un esecutivo rinnovato ed un “progetto politico” anch’esso nuovo possano convincere (e conquistare) figure importanti dell’altro schieramento Pannella non lo nasconde, anzi: “Abbiamo un senatore che ha affermato di essere più favorevole ai Pacs che ai Dico”, dice riferendosi a Rotondi, “un parlamentare che da due mesi sceglie un richiamo ‘neo-degasperiano’ e che si augura di costruire un centro-sinistra liberale. Abbiamo Tabacci: ho l’impressione che non venga considerato come acquisibile, ma è un ‘volenteroso’ e qualcuno con cui si può iniziare un dibattito politico”. Poi “indubbiamente c’è Follini” e c’è anche il leader dell’Mpa Lombardo, che ha fatto capire di poter cedere sul ponte di Messina se si investisse sulla sicurezza di Gela e sulle infrastrutture nell’isola. “A destra poi – continua il radicale – non c’è una situazione più brillante di quella che c’è a sinistra”.
E se Prodi dovesse convincersi del progetto di Pannella, come la mettiamo con la sinistra radicale? “Dopo quello che è successo – rispondono dal partito – la sinistra radicale deve stare solo allineata e coperta”.

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Confermare Romano Prodi alla presidenza del Consiglio affidandogli l’incarico per un nuovo governo. E’ questa la proposta politica di Marco Pannella che sulla crisi di governo ha tenuto una conferenza stampa con Maurizio Turco, Rita Bernardini e Marco Cappato. Secondo il leader storico dei radicali italiani, l’esecutivo dell’Unione dovra’ girare pagina ”rifondando la sua ragione costitutiva in senso riformatore, laico e liberale. In questo modo il governo Prodi potra’ rafforzarsi, rinunciando alla prospettiva di un piccolo allargamento per sopravvivere, ma puntando invece a rafforzarsi politicamente”. Marco Pannella e’ certo che solo ”con una nuova e piu’ salda prospettiva politica il governo Prodi potra’ sottrarsi alla palude della partitocrazia che lo sta ingoiando a solo 9 mesi dalla formazione del governo”. ”Romano Prodi deve accertare se esistono nuove condizioni politiche – ha sottolineato – che non esistevano un anno fa. In ogni caso e’ evidente che il premier ha pagato lo scotto di una cultura del conflitto e della ostilita’ tra i due schieramenti”. Il leader radicale ha accennato a possibili nuove acquisizioni in Senato grazie ad u
n programma di piu’ vasto respiro facendo i nomi di Gianfranco Rotondi e Raffaele Lombardo. Una parte della conferenza stampa e’ stata dedicata ai 12 punti per ”blindare” il governo Prodi. ”Nel vertice di ieri dei segretari io e Boselli – ha spiegato Pannella – ci siamo rifiutati di firmare quella sorta di patto di sangue, anche perche’ ci e’ sembrato un atto audace nei confronti del Presidente della Repubblica. Ci sono stati momenti molto animati con forti pressioni nei nostri confronti. Alla fine si e’ trovata una soluzione: accettare tutti i 12 punti come proposte di Prodi”. Marco Pannella da’ per scontato che il ddl sui dico non verra’ cancellato.

• da note di agenzia lette a Radio Radicale