RADICALI ROMA

Papa, Radicali Italiani: da prof. Sapienza una lettera per chiedere tutela a Mussi

Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, Elisabetta Zamparutti, Tesoriera di Radicali Italiani e Maria Antonietta Farina Coscioni, Presidente di Radicali Italiani La Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini, la Presidente Maria Antonietta Coscioni e la Tesoriera Elisabetta Zamparutti, oggi hanno ricevuto da Massimo Grossi, professore associato di Analisi Matematica all’Università “La Sapienza”, la richiesta di divulgare una lettera scritta a Fabio Mussi, in cui si chiede al Ministro dell’Università di difendere i docenti firmatari dell’appello contro la visita del Papa dai violenti attacchi subiti in seguito alla rinuncia di Ratzinger.

 

 

“Nella speranza che il ministro Mussi accolga la richiesta del prof. Grossi, rendiamo pubblica questa lettera, anche per dare voce a chi è stato sistematicamente escluso dal vergognoso dibattito a senso unico che si è scatenato su questa vicenda”, spiegano le tre dirigenti di Radicali Italiani.

 

 

 

Caro ministro Mussi,

 

sono Massimo Grossi, professore associato di Analisi Matematica dell’Università di Roma “La Sapienza”, e le scrivo a titolo personale come membro della comunità scientifica dell’università. Non sono tra i firmatari del famoso appello contro la visita del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico perché purtroppo non ne ero a conoscenza (lo avrei sicuramente sottoscritto).

 

 

Caro ministro, le scrivo non per aggiungere altre parole a una vicenda nota, ma per trascriverle una dichiarazione di agenzia di M. Gasparri (AN):

 

 

“Dopo lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative per allontanare dall’ateneo i professori ancora in servizio che hanno firmato quel vergognoso manifesto. Questa dimostrazione di intolleranza non può restare priva di conseguenze. M. Gasparri (AN)”.

 

 

Caro ministro, difenda i miei colleghi da questi indegni attacchi. In questo modo  Difenderà un po’ anche me.

 

 

Grazie in anticipo,

 

Massimo Grossi