RADICALI ROMA

Parole anticlericali al concerto del Primo Maggio. E' scandalo.

«Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana. È giusto così, assieme a Gesù Cristo non c’erano due malati di Sla, ma c’erano due ladroni. Il Papa ha detto che non crede nell’evoluzionismo. Sono d’accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta». Con queste parole Andrea Rivera, uno dei tre conduttori del concertone del primo maggio, ha raccolto l’ovazione dei 500 mila spettatori presenti. Parole di condanna dagli organizzatori e dai leader sinadacali.

Marco Godano, dell’organizzazione, non ha gradito: «È facile fare ironia a San Giovanni ma è questa ironia un po’ banale e quasi inutile, sinceramente non la condivido. Diciamo che Benigni l’avrebbe fatto in un modo più elegante». Ribadendo che l’organizzazione dà massima libertà ai partecipanti al concerto, Godano spiega che «l’unico obbligo che ha chi sale sul palco è rispettare la par condicio».

Sono tutti d’accordo i segretari di Cgil, Cisl e Uil nel condannare le dichiarazioni di Rivera. «Sono dichiarazioni molto stupide che non condivido – dice Luigi Angeletti della Uil – in un paese civile la libertà religiosa e della Chiesa è altrettanto importante della libertà politica e sindacale». Per Raffaele Bonanni della Cisl, «il concerto del primo maggio non è il luogo adatto per fare politica e fare divisioni. Ma è l’espressione più grande di tolleranza e di convivenza. Se Rivera si è fatto qualche bicchiere in più, fa bene a fare una doccia fredda». «Sono frasi del tutto inopportune, tanto più in una giornata come questa», ha detto Guglielmo Epifani della Cgil.

Anche il direttore di Raitre Paolo Ruffini si è associato alle critiche contro Rivera: «Questa è una festa dei lavoratori e del sindacato, momento di tolleranza e di convivenza. E’ un grande spettacolo che la Rai riprende e trasmette ogni anno perchè anche questo è il suo ruolo, senza censurarlo o pretendere di determinarne i contenuti. Quanto alle parole di Rivera, non posso non concordare con quanto hanno affermato i segretari di Cgil, Cisl e Uil».

Infine Maurizio Mannoni, in linea con la rete, ha definito «tristi» le parole di Rivera che comunque «non devono rovinare la festa».

Un “bravo” a Rivera arriva invece dal radicale Cappato: «Grazie a Rivera, almeno per un attimo, si è intravista la possibilità che questa Piazza San Giovanni non consegni il testimone ideale alla “San Giovanni clericale” convocata per il 12 maggio, ma aiuti – lo speriamo e lo chiederemo – la mobilitazione per il “coraggio laico” del 12 maggio, a Piazza Navona.