RADICALI ROMA

Partiti manifestamente abusivi!

SOTTRAGGONO MILIONI DI EURO ALLE CASSE COMUNALI, NON PAGANO SANZIONI, SILENZIANO CHI RISPETTA LA LEGGE

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Tutti i partiti – PDL, PD, IDV, SEL, FLI, UDC, API, LA DESTRA – occupano sistematicamente in modo selvaggio, abusivo e impunito gli spazi di pubbliche affissioni del Comune di Roma.

L’abusivismo e la sua mancata repressione non solo causano un danno enorme alle casse comunali, al servizio di pubbliche affissioni e ai suoi clienti paganti, ma costituisce un vero e proprio attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, penalizzando tutti quei soggetti politici che si rifiutano di violare le leggi ed impedendo ai cittadini di conoscere le diverse forze politiche e le proposte in campo. Per questo motivo pur concentrandosi a Roma è fatto di rilevanza nazionale, perchè qui i partiti nazionali oltre che locali fanno le loro campagne di affissione più massicce, ma soprattutto perchè questa condotta rivela quanto non siano credibili quando parlano di rispetto della legalità, di lotta all’abusivismo e all’evasione.

A Roma ci sono tutto l’anno 2.674 spazi pubblicitari (le c.d. Pubbliche Affissioni, ovvero  quelle con la scritta SPQR sopra) gestiti direttamente dal Comune, tramite il Dipartimento Attività Economiche e Produttive – U.O. Affissioni e Pubblicità. L’affissione è a cura dei servizi del Comune, cui vanno depositati i manifesti e pagati i diritti d’affissione tra 3,50 e 5 euro a spazio per 10 giorni. Il comune assegna gli spazi disponibili e affigge i manifesti, che risultano “timbrati” dal comune con indicazione del periodo pagato
A Roma accade, in particolare da quando c’è l’Amministrazione Alemanno, che gli spazi comunali sia quotidianamente coperti dai partiti, che evidentemente li mettono senza passare per l’ufficio comunale senza pagare non c’è infatti il timbro del registro nè sono presenti nell’elenco degli ordini. Questo fenomeno produce una perdita di incasso tra 30.000 e 40.000 euro al mese, cioè tra 330.000 e 470.000 euro l’anno.

Il Comune sarebbe tenuto ad applicare sanzioni da 200 a 1500 euro a manifesto, coprire la pubblicità abusiva e rimuovere il manifesto a spese dell’affissore abusivo. Se queste sanzioni fossero fatte e fatte pagare almeno 1 volta a settimana per ogni spazio, l’importo si aggirerebbe sui 2milioni di euro al mese, diversi milioni di euro l’anno.

Invece i dati dimostrano come gli introiti dei diritti di affissione non siano “neppure sufficienti a coprire le spese sostenute per l’affissione materiale, eseguita dalla società appaltatrice”, osservando inoltre “come tale deficit nell’ultimo biennio si sia quasi triplicato passando dai 34mila euro del 2008 ai 101mila euro del 2009, ai 58mila euro dei primi 6 mesi del 2010”.

Rispetto alle grandi città italiane Roma ottiene introiti nettamente inferiori dal servizio sia in termini assoluti che per metro quadro di spazio espositivo: Roma 510mila euro nel 2009,Genova e Torino più del doppio con circa 1,2 milioni l’anno; Milano il quadruplo con 2,2 milioni; Torino ricava 37 euro a metro quadro, Genova 48 euro a metro quadro, Milano 78 euro a metro quadro Roma solo 19 euro al metro quadro.

Come se non bastasse, il Comune di Roma non rispetta la disposizione del nell’art. 18, c. 3 del D.Lgs. 507/1993 che indica in 18 metri quadri ogni mille abitanti la quantità minima di spazio espositivo per Pubbliche Affissioni, disponendo la città di circa 9 metri quadri ogni mille abitant (5 volte meno di Bologna e nemmeno la metà di Milano). Se si mettesse in regola il comune potrebbe arrivare ad incassare 5 milioni di euro l’anno.

Il 20 aprile 2009 Mario Staderini aveva già presentato atto di diffida nei confronti di Alemanno, dell’Ass. Bordoni, del Capo dei Vigili Urbani ed al Prefetto per compiere gli atti che la legge gli impone (sanzioni, rimozioni, ecc.) e che ad oggi non fanno (vai al Primo piano sul sito di Radicali Italiani). Oggi torniamo a denunciare i partiti che spadroneggiano impuniti sui muri della città.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili nel dossier dell’Agenzia di controllo sui servizi pubblici locali del Comune di Roma (il capitolo 2 è dedicato interamente agli spazi di Pubbliche Affissioni)