RADICALI ROMA

"Per l'emergenza casa vendiamo un pezzo di Acea"

Inzia il viaggio, destinazione Partito democratico. La Margherita di Roma parte alla ricerca della città, dei suoi problemi e delle sue emergenze. Prima fra tutte quella abitativa. E mette subito sul tavolo una proposta: “Si potrebbe vendere un 15% del capitale di Acea, scendendo così a quota 36% di controllo pubblico e ricavando 500milioni di euro da usare per l’emergenza abitativa – dice il deputato Riccardo Milana, coordinatore dei Dl capitolini – Magari una parte delle quote della società potrebbe finire nella Cassa depositi e prestiti, così sarebbe più facile, eventualmente, riscattarla. E’ una proposta che non mette a repentaglio il controllo pubblico, soprattutto per la rete”. Di sicuro, rincara il parlamentare, “ci vuole un intervento deciso sull’edilizia residenziale pubblica, senza ricadere negli scempi dei borghetti di vecchia memoria”.

I maggiorenti romani del partito di Rutelli si ritrovano alla sede del Ceis, il Centro italiano di solidarietà, proprio per dare il senso dell’ascolto, della voglia di confronto con i gangli vitali del tessuto sociale capitolino. “Il nuovo partito vuole un contributo di idee e magari anche di responsabilità da parte di tutti – aggiunge Milana – anche se non chiederemo aiuto a quelli che ormai sono i ‘professionisti’ della società civile”. Una battuta che lascia presagire quanto caldo sarà il dibattito in vista della formazione dell’assemblea costituente che dovrà dar vita al Pd.

“Dobbbiamo rilanciare le opere pubbliche in relazione al decentramento delle funzioni, dobbiamo pensare al decoro e alla legalità”, aggiunge Milana. In tema di infrastrutture, il coordinatore fa cenno agli accordi di programma fermi in Regione e pone l’accento sull’importanza di far presto nell’azione di ammodernamento delle grandi direttrici viarie: il raddoppio della Tiburtina, quello della Cassia fino a Ipogeo degli Ottavi, l’intervento sul Ponte di Dragona ad Acilia e la progettazione di nuovi sottopassi per snellire il traffico sulla Colombo. Senza dimenticare un asse decisivo come la Prenestina.

In ogni caso il Pd dovrà presentarsi come un partito agile, un sogetto “del fare”, dicono i Dl romani. E dovrà promuovere uno snellimento dei processi decisionali a livello amministrativo. “Noi abbiamo iniziato questo viaggio di ascolto della società civile – aggiunge Milana – Ieri abbiamo incontrato i quadri municipali e territoriali, oggi ci siamo confrontati con i presidenti di municipio e gli amministratori locali. Stasera si celebrerà un evento importante al Teatro Tendastrisce, in un quadrante delicato come quello della Togliatti, dove c’è il campo nomadi più grande d’Europa e un dilagare dello sfruttamento della prostituzione”.

La Margherita romana parla di nuova “Fabbrica cittadina del programma” e punta a “mettere insieme i vari riformismi della Capitale”. Ma ci sono quei riformisti che proprio non ne vogliono sapere: per esempio la sinistra Ds, che anche a Roma ha dato picche al progetto del Partito democratico. E a Testaccio ha recentemente inaugurato una serie di “abbuffate” grazie alle quali si dovrebbe aggregare il dissenso a sinistra del nuovo soggetto politico. La stilettata finale di Milana è per Roberto Giulioli, consigliere diessino e capo-fronda del popolo delle ‘mangiate’: “Da lui, a Testaccio, non potevo che aspettarmi una risposta alla vaccinara”.